Cinquecento di questi post
Quello che leggete è il 500° post pubblicato su questo blog. Il conto me lo tiene automaticamente WordPress, quindi penso sia giusto. Certo dentro ci staranno probabilmente anche i reblog ma anche quelli fanno parte di questo grande gioco di tenere un blog.
Non riesco a comprendere se 500 sia tanto o poco: ho iniziato a scrivere poco meno di tre anni fa e soltanto nell’ultimo anno ho avuto una certa continuità, sebbene sia convinto che bisogna scrivere quando si ha veramente qualcosa da dire e non soltanto per tenere un diario. Questa è la fortuna di fare il blogger a tempo straperso perché mi rendo conto che non sempre si ha qualcosa da dire.
Come forse nemmeno io immaginavo i post di politica sono di gran lunga i più numerosi, insieme a quelli che parlano dell’Italia. Tra i tag più diffusi vince – purtroppo – Silvio Berlusconi, probabilmente in forte recupero dopo la sua ri-ri-ri-ri-ri-ri discesa in campo! Beppe Grillo ha ormai superato Barack Obama per dimensione del font nella nuvola dei tag che vedete qui accanto a destra. E questo la dice tutta su come l’attualità italiana mi stia a cuore.
In ogni caso ormai manca meno di un mese alle elezioni e forse anche su questo quotidiano spettacolo orrendo calerà il sipario, sperando che quanto si augurano in molti, il famoso pareggio del Senato, in realtà non avvenga proprio. Mi auguro che la fine del periodo elettorale possa finalmente coincidere con il pensionamento di una stagione immonda della nostra politica nazionale e si possa finalmente aprire un periodo di crescita morale ed etica della gestione della cosa pubblica. Sarò forse retorico, forse ingenuo, ma questo è l’unico augurio che possa fare dalle elezioni.
Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che leggono più o meno quotidianamente questo blog, abbracciando idealmente anche quei visitatori che ho scoperto sono atterrati su queste pagine dai posti più remoti, da Trinidad and Tobago alla Moldova, dalla Costa d’Avorio a Capo Verde. A tutti coloro che hanno commentato, anche severamente talvolta, va il mio più sentito ringraziamento: il rischio di chi tiene un blog è sempre quello di cantarsela e suonarsela da solo. Grazie ai commenti e agli stimoli dei lettori si cresce e ci si confronta.