#inaug2013: apriamo le finestre
Questa cerimonia di giuramento del 44° Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, che ha iniziato ieri a mezzogiorno il suo secondo mandato, ha la stessa forza di quelle forti correnti d’aria invernali che con un grande impeto ti cambiano l’aria in tutta la casa, portandoti ossigeno e profumi nuovi.
Ci voleva: anche perché seguire telegiornali, portali, tweets, posts, status, e tutto l’armamentario dei media che ci raccontano di questa schifosissima campagna elettorale, con mezzi delinquenti che fuggono con le liste, comici invasati che urlano in ogni piazza, vecchi rimbecilliti che sequestrano studi televisivi, vecchi tromboni della politica che pensano di riciclarsi dietro il loden di un distinto signore ormai settantenne, ha lo stesso effetto di chiudere una vecchia e fatiscente casetta, piena di umido e di sporcizia. Puzza, tremenda puzza.
Ascoltare questo signore di 51 anni parlare al suo popolo e al mondo intero di eguaglianza, Costituzione, diritti, futuro, bambini e non sentire mezza parola di spread, di casta e di bunga-bunga, mi ha fatto tornare il buon umore in un periodo in cui, chi osserva la politica italiana, prova un sincero moto di imbarazzo e di vergogna e spera che tutto termini al più presto!
Ascoltare un poeta declinare i saluti in ogni lingua parlata in quel continente ci fa sentire incredibilmente piccoli quando ascoltiamo dei ridicoli uomini politici che indossano cravatte e fazzoletti verdi al taschino blaterare di immigrazione. Ci fa sentire straordinariamente stupidi quando andiamo dietro a un mezzo esaltato comico genovese che spara ridicole scemenze sulla cittadinanza!
Guardare infine questo grandissimo spazio fuori dal Capitol, che copre il Mall fino all’obelismo del Washington Monument, pieno zeppo di gente, corsa nella capitale americana per festeggiare la loro democrazia ti fa sentire incredibilmente menomati per una democrazia che non è riuscita, in sette anni, nemmeno a cambiare la legge elettorale per consentirci di scegliere non solo il partito o la coalizione, ma anche ciascuno dei 945 parlamentari che rappresenteranno la Nazione, allo stesso modo di come questo avvocato di Chicago farà per i prossimi 4 anni con i suoi fellow citizens.
So help America, God, and if You find enough time … please help us!