Νάρκισσος

Uno dei passi che preferisco del Nuovo Testamento è il famoso Discorso della Montagna, quello in cui Gesù parla delle famose beatitudini.

Quando ascolto Santoro e Travaglio vorrei tanto invitarli a rileggere quel discorso perché sia per un non credente come Michele sia per un cattolico come Marco sarebbe opportuno ogni tanto fare un bagno di umiltà.

Una volta aspettavo gli editoriali di Santoro e Travaglio per ascoltare un punto di vista diverso, il taglio contro il potere, la difesa dei più deboli. Adesso invece imbracciano la loro penna per rintuzzare gli attacchi o le critiche, quasi che essi fossero esenti da critiche a prescindere.

E se è vero che The Guardian ha osservato che durante la trasmissione del 10 gennaio proprio la Innocenzi era riuscita a smascherare Berlusconi e il suo lapsus sul complotto tedesco (che poi non sarei tanto sicuro che lui conosca la differenza fra la Banca Centrale tedesca e la Deutsche Bank!) francamente per l’enfasi con la quale quella trasmissione era stata presentata, soprattutto da parte della stessa redazione di Servizio Pubblico, era ovvio che l’attenzione fosse tutta su quanto venisse fatto nero il Cavaliere.

Quest’ultimo ha sparato una sequela di balle colossali ben più importanti della fedina penale immacolata (grazie al Cielo) di Marco Travaglio, ma se togliamo questo famoso lapsus tedesco, nessuna di queste corbellerie è stata confutata in studio.

E poiché il capopopolo della libertà sparava continuamente alzo zero contro il Governo Monti e il Premier, cosa assai gradita a Servizio Pubblico, gli è stata perdonata qualunque cazzata (sorry!) uscisse dalla sua bocca, perché funzionale agli ascolti, alla linea editoriale arancione della testata di Servizio Pubblico e alla volgata molto in voga che tanto tutti sono uguali.

Quindi tutto il pippone di Michele prima e di Marco dopo su quanto siano bravi e belli è semplicemente inutile. Che siano bravi nessuno lo mette in dubbio, ma che possano sbagliare anche loro mi sembra altrettanto scontato!