Trash campaign
Non sono arrivati a nemmeno due milioni e mezzo gli spettatori che hanno assistito ieri pomeriggio al lungo (80 minuti) monologo con il quale Silvio Berlusconi ha aperto di fatto la campagna elettorale. E fino a quando la par condicio non entrerà in vigore dovremo sicuramente sciropparci molti altri interventi del Cavaliere. L’ex Presidente del Consiglio ha riprodotto una serie di evergreen, dai comunisti all’IMU, dalle cene eleganti per superare la tristezza della solitudine al totale disprezzo per la politica che però non può lasciare per il bene del popolo italiano, altrimenti andrebbe a finire nelle mani illiberali della Fiom, per la nota legge matematica della successione dei ricatti: Bersani è ricattato da Vendola, Vendola dalla CGIL, la CGIL dalla Fiom.
Al Cavaliere non passa nemmeno per l’anticamera del cervello che la politica è qualcosa di un tantino più complicato del gioco dell’oca dei suoi nipotini. Ma si trattava di cose trite e ritrite, per le quali onestamente non vale nemmeno la pena di spendere troppo tempo.
La rivelazione del pomeriggio è invece tutta incentrata sulla fidanzata che il Cavaliere finalmente ci ha presentato, sebbene ormai fosse chiaro che il casting per la scelta della sua dama di compagnia in campagna elettorale avesse prodotto la signorina Francesca Pascale.
Naturalmente noi maliziosi e invidiosi maschietti di sinistra continueremo a pensare che si tratta di una messinscena, perché non riusciamo ad accettare che una giovane donna di nemmeno trenta anni possa perdere la testa per un anzianotto, e nemmeno più tanto in forma, di 76 anni. Per giunta nonno non so di quanti nipotini, con figli che quasi potrebbero passare per propri genitori. Non so e nemmeno mi interessa se la signorina Pascale sia realmente innamorata o se piuttosto è attratta dai soldi, dal potere, dalla bella vita.
So solo che è profondamente triste questa sorta di rifiuto categorico della realtà e soprattutto del tempo che passa.
Quello che trovo stucchevole in tutta queste storie che i media riportano non sono i due personaggi principali, quanto i cinque figli di Berlusconi. Possibile che non si rendono conto che l’ex moglie, Veronica Lario, avesse ragione quando chiedeva a chi gli stava vicino di aiutarlo?
Come fanno a stare sereni quando vedono il loro padre coprirsi di ridicolo con interventi di chirurgia estetica che lo hanno reso simile al Joker di Batman, come se fosse normale che i capelli di un quasi ottantenne siano rossicci quasi come quelli di Biscardi?
Possibile che una donna come Marina Berlusconi non si rende conto che non è facendo la mamma (così ha raccontato il Cav.) di suo padre che gli fa del bene, quanto invece accompagnarlo ad una serena vecchiaia?
Se questo è l’inizio di questa campagna elettorale cosa ci attenderà nei prossimi sessanta giorni con un Cavaliere che volendo recuperare il consenso perduto comincerà a vendere il solito fumo?