Fuoco amico
Sottoscrivo una per una le parole che stamattina ha scritto sul suo blog Vittorio Zucconi: penso agli amici che hanno adoperato le più truci parole nei confronti di Monti, Fornero e Passera, come se quei tre portassero tutte le responsabilità del disastro dei loro predecessori. Penso a tutte quelle persone che continuano a ripetere – come in un mantra, tanto non è possibile la prova contraria – che se fosse stato Matteo Renzi a vincere le primarie del centrosinistra forse Berlusconi non si sarebbe candidato e non si rendono conto che il dinosauro dal cilindro l’aveva avuto sempre in mente. Bastava leggere i due suoi quotidiani principali, il Giornale e Libero, per rendersi conto di quale fosse il reale pensiero del Berlusca. E con buona pace di una mia amica, che quasi quotidianamente mi invitava a smettere di leggerli, quei due fogliacci, a me sembrava chiaro che leggendo Sallusti e Belpietro mi sarei potuto preparare al peggio.
Ma a febbraio, quando finalmente avremo l’unica arma a nostra disposizione, la matita sulla scheda elettorale, vedremo quanti saranno coloro che avranno finalmente capito che spararsi sui gabbasisi, come direbbe Camilleri, è perfettamente inutile.
Vedremo quanti preferiranno votare per la vera sinistra, per la laicità, per la prossima rosa nel pugno, mitica lista radical-socialista, che prese meno dei voti validi per l’assemblea del mio condominio.
Vedremo quale populismo avrà la meglio, se quello di Silvio VI, con la sua campagna contro IMU, Euro, Merkel e chissà forse anche Obama che gli ha preferito Monti come interlocutore, o il populismo di Grillo e i suoi vaffanculo, i suoi parlamentari scelti dal basso con voti da assemblea rionale, con la trasparenza uguale a quella di un foglio di cartoncino nero!
E che fine farà Antonio Di Pietro e noidellitaliadeivaloricatastali e il sindaco arancione De Magistris?
E il mitico grande centro che dal 40% della DC dei tempi d’oro conta si e no un quinto?
Vedremo se monsignor Fisichella avrà la sfrontatezza di appoggiare un’altra volta il Cav. contestualizzando puttane e puttani della sua corte, come contestualizzò la bestemmia.
Ma soprattutto vedremo se Pierluigi Bersani riuscirà a non farsi impallinare dalla più potente delle armi che tanto ci ha comportato nel passato: il fuoco amico.