Il rottamatore rottamato
L’ha detto Nichi Vendola due giorni fa a Montecitorio.
Il rottamatore della classe dirigente del centrosinistra, l’uomo che si propone di rivoluzionare l’Italia e – credendosi Obama – afferma che con loro (loro chi?) l’Italia cambia davvero, vuole rottamare i vecchi in nome delle politiche dell’uomo politico più influente nella sinistra europea, Tony Blair, degli ultimi venti anni, che in Patria, nel Labour Party, hanno già abbondantemente rottamato, personalmente cinque anni fa quando Gordon Brown divenne leader del partito laburista britannico e quindi Primo Ministro (che la fanno facile in UK vero la questione della premiership?) e politicamente nel 2010 quando nella lotta fratricida per la leadership del partito, ormai all’opposizione di David Cameron e Nick Clegg, la spunto Edward Samuel Milliband, noto come Ed, contro il fratello maggiore David, molto schierato sulle posizioni blairiane anziché su quelle di sinistra più radicale di Ed.
In Italia, evidentemente per il blocco DC-PCI che ci ha inchiodato per 50 anni, ci siamo persi un po’ di roba che è accaduta nel mondo: quindi ci siamo beccati Veltroni che imitava i Kennedy (Jack & Bob) 35 anni dopo e adesso Renzi che vuole essere il Blair del XXI secolo, dopo aver avuto anche il Peron dei noantri, Mister B., per quasi un ventennio.
Mai che si facesse qualcosa di originale, vero?
p.s. Matteo Renzi è appoggiato da Luigi Zingales, uno dei top influencer del mondo secondo Fortune, che insegna economia a Chicago e fa parte della cosiddetta Scuola di Chicago di Milton Friedman. Alle ultime elezioni USA ha appoggiato le politiche di Mitt Romney, pur non potendo votare perché non cittadino americano, e si è espresso in molte trasmissioni italiane, da Santoro alla Annunziata, contro il confermato presidente Obama. Nessuno però chiede conto a Matteo di queste posizioni neoliberiste sconfitte dalla storia quattro anni fa con il crack della Lehaman Bros.
