Al prossimo arrembaggio
Alla fine ce l’ha fatta un colosso come la Mondadori a far chiudere, temporaneamente spero in cuor mio, la bocca ai pirati italiani che affidavano al mare della rete dozzine di quotidiani e riviste anche nella nostra lingua.
C’è voluta addirittura la Procura della Repubblica di Milano, quella stessa procura che evidentemente è buona o cattiva a seconda del Codice di Avviamento Postale, buona a Segrate, cattiva ad Arcore, per far sì che i nostri contrabbandieri dell’informazione ci lasciassero a becco asciutto (stamattina soltanto la Gazzetta dello Sport e il Fatto Quotidiano erano presenti sul sito, oscurato evidentemente non da tutti i provider).
Certo Mondadori ha forse giuridicamente ragione sebbene qualche titubanza nella contestazione del reato di ricettazione, manco fossero terroristi, ce l’ho. Ho sempre avuto però la sensazione che questi famigerati pdf, sconosciuti alla stragrande maggioranza dei lettori italiani che comunque comprano i giornali in edicola, fossero buttati in rete proprio dalle redazioni dei giornali o delle varie agenzie di stampa. Tanto per aumentare i lettori.
Certo l’azienda di Marina Berlusconi deve tutelare la sua proprietà intellettuale in tutte le sedi anche se ho la sensazione abbia voluto di più tutelare la sua edicola digitale che sta per nascere piuttosto che il diritto degli autori.
La cosa più divertente – trovo sempre qualcosa di esilarante nelle aziende del Biscione – è che proprio loro che ragionano sempre in termini di raccolta pubblicitaria, e quindi di audience e di consumatori probabili, stavolta hanno pensato come un vecchio operaio di una tipografia: se infatti è altamente probabile che chi è affezionato ad un determinato quotidiano lo acquisterà anche in edicola o attraverso i canali ufficiali digitali dello stesso editore, difficilmente ne acquisterà più di uno, con buona pace della raccolta pubblicitaria che ovviamente – se i numeri dei pirati fossero così grandi come sostengono a Segrate (altrimenti non avrebbe senso di certo un’azione giudiziaria, non ti sposta di una virgola i tuoi ricavi) – ne avrebbe certamente un danno, dato che nessuno ha la possibilità di spendere 15 euro al giorno per comprare dieci quotidiani. E quindi non leggerebbe tutta la pubblicità che quotidianamente si riversa sulla pagine dei giornali!
Comunque ho la sensazione che la cosa non durerà molto: intanto quando si pronuncerà il giudice sarò proprio curioso di sapere se verrà effettivamente convalidato il reato contestato, di ricettazione, molto più grave della violazione del diritto d’autore. Poi sono convinto che come direbbe Matteo Renzi non puoi certo fermare il vento con le mani. Sarà l’ennesimo dispetto ma i pirati troveranno sempre il modo di aggirare gli ostacoli, come d’altronde si può fare attraverso qualunque sito proxy, che rende anonima la navigazione in rete, e giungere quindi al portale russo aggirando lecitamente il divieto del giudice.
Chi scrive ovviamente non vuole essere un sostenitore della violazione del diritto d’autore e d’altronde sarebbe anche ipocrita da parte mia, dopo averne scritto in passato sul SW e sulle foto e considerando che prima di pubblicarle registro sempre le mie foto al Copyright Office di Washington. Però ammetto che è sempre molto affascinante il mondo dei pirati: e poi con la Mondadori, colosso dell’editoria e abbastanza sponsorizzata in politica (per ragioni diciamo proprietarie), che si mette contro quattro nerd, che indossano magari spessi occhialoni da miope alla Bill Gates e che vengono denunciati per ricettazione (manca solo che ne facciano i manifesti con wanted sul sito dell’FBI), non puoi non parteggiare per coloro che in questi nove mesi di iPad mi hanno fatto leggere tutti i quotidiani italiani che volevo (e talvolta mi hanno portato a comprare grazie alla pubblicità, anche quella del Giornale, foglietto che non avrei sicuramente acquistato ….).
p.s. C’è un buco enorme nella sentenza e secondo me è questo: l’ipotesi che il sito russo abbia tratto profitto dai banner. Cosa accadrebbe allora se togliessero i banner pubblicitari? Cambierebbe il reato contestato?