La via di Damasco e gli ultras
Stamane un mio collega, pensando fossi uno dei volontari PD ai seggi, mi ha chiesto informazioni su come fosse possibile votare al ballottaggio qualora non si fosse votato al primo turno. Mi chiedeva infatti se fosse vero che bisognava presentare un certificato medico o un biglietto aereo! La cosa mi ha fatto sorridere anche se guardando quello che accade su twitter in questi minuti verrebbe più voglia di piangere. Stanno infatti venendo fuori suggerimenti, più o meno velati, a scaricarsi da internet false carte d’imbarco, consegnarle all’ufficio elettorale provinciale della coalizione e farsi quindi ammettere al secondo turno.
Ora io capisco che Renzi e i suoi supporter provino ad allargare la base dei consensi per cercare di vincere il ballottaggio ma questa cosa di aumentare il numero dei votanti mi ricorda tanto la legge Gasparri. Per evitare che Rete 4 fosse finita sul satellite prima dell’avvento del digitale terrestre ecco che si è aumentata la torta sulla quale calcolare i tetti della pubblicità! Olè!
Ho chiesto al mio collega come mai stesse pensandoci oggi, martedì, quando aveva avuto tempo fino a domenica sera per registrarsi all’albo degli elettori di centrosinistra. Mi ha risposto che a questo ballottaggio voleva andare per far vincere Renzi e non Bersani. In effetti non è la prima persona che sento che domenica è andato a votare per far perdere Bersani: è dal 1994, prime elezioni con il sistema maggioritario ed anno primo dell’era berlusconiana, che in Italia si vota contro e non a favore di qualcuno o di qualcosa.
Ho fatto notare al mio interlocutore che non si trattava soltanto di votare ma anche di firmare una condivisione della carta di intenti, insomma si firma mettendo nero su bianco che si è un elettore di centrosinistra e si condivide una certa idea di politica e di Italia. E a meno di una folgorazione sulla via di Damasco non credo che se uno non condivide le posizioni di centrosinistra improvvisamente, a cinque giorni dal ballottaggio, si può improvvisare progressista.
Ed infatti mi ha confermato che sarebbe andato a votare proprio perché Renzi è – secondo lui (e tutto sommato anche secondo me) – di destra rispetto a Bersani. Aggiungo io: quanto meno della destra PD, almeno in una logica americana del termine partito! Per le ragioni che ho esposto qualche tempo fa riprendendo Michele Serra: meritocrazia va bene ma che si fa degli ultimi?
Evidentemente chi non ha un forte radicamento nelle posizioni socialiste, progressiste, di sinistra ha improvvisamente avuto una gran voglia di partecipare alla scelta democratica dal basso, dato che dall’altro lato tutto dipende da Mister B.
Ma c’è anche un’altra componente ed è quella dell’indole ultras dell’italiano di oggi: ne ho parlato spesso su queste pagine. Siamo tifosi contro, non tifosi per. Non ci sentiamo quindi romanisti, juventini, interisti ma semmai non siamo laziali, non siamo granata e non siamo milanisti! Prima viene la sconfitta della squadra avversa, poi viene la nostra vittoria e in caso anche un pareggio è un punto guadagnato sulla rivale.
Per complicarci un po’ la vita poi ci sono anche quelli che protestano a prescindere e che adesso si ritrovano tutti sotto l’ombrello populista di Grillo. Ne parlavo con un altro collega il quale si augurava la vittoria di Renzi non fosse altro perché spazzava via buona parte del PD, un non partito a suo avviso, nato dalla fusione fredda fra ex PCI e ex DC, e uguale al PDL (poco importa che nel PD si fanno congressi mentre nel PDL si acclama un leader, evidentemente). Ora è vero che il Partito Democratico è nato male, però a me sembra che la segreteria Bersani, con tutti i problemi che abbiamo avuto in Italia e nel PD, sia riuscita a dare una certa anima e il fatto che oltre tre milioni di folli (copyright Grillo) o di coglioni (copyright Berlusconi) ci siamo messi in fila per votare significherà pur qualcosa.
Questo secondo collega mi ha detto che alle elezioni voterà Grillo perché così darà una mano alla distruzione di entrambi gli schieramenti. Ancora una volta non prevale lo spirito costruttivo, la proposta, bensì la protesta e la distruzione.
D’altronde questi elettori, giustamente nauseati dal centrosinistra (oltre che ovviamente dalla destra), sono ben capeggiati dal Grillo Quotidiano, già il Fatto Quotidiano, un giornale che ha bisogno di un nemico da combattere. Prima era B., adesso è Napolitano e Monti e quindi il PD che appoggia il Governo Monti. Un giornale che vede sempre la pagliuzza negli occhi degli altri e mai la trave che sta nell’occhio del suo amato guru.
E lì tutti i supporter del comico genovese, che leggono evidentemente soltanto questo di quotidiano, a ripetere come un mantra le stesse identiche cose!
Grillo insulta tre milioni di persone sul suo sito? E giù tutti a osannare il loro capo, il loro nuovo dio, salvo sporadici casi – prontamente fischiati dalla massa – che magari spererebbero in primarie simili anche per la scelta dei candidati pentastellati, anziché trincerarsi dietro la rete.
Grillo pubblica il reale andamento dell’affluenza alle urne delle primarie? E lì tutti a riprendere il grafico senza nemmeno approfondire (bastava una piccolissima ricerca in rete per scoprire che le Primarie di Prodi erano allargate a più partiti e che alle primarie PD votavano anche i sedicenni).
Ecco come ci siamo ridotti dopo un ventennio di personalismi e di culti di personalità: votiamo contro qualcuno, nemmeno contro qualcosa, cioè qualche idea, modello sociale o economico, che sarebbe un tantino rispettabile. Siamo diventati tutti degli Ultras: lo stadio sono le nostre TV, le tribune sono i nostri divani, i nostri corridoi, ci urliamo, ci indigniamo vogliamo la distruzione degli altri. Nel frattempo però perdiamo l’occasione di costruire.
Ecco cosa ci attende nei prossimi tre mesi: una campagna elettorale violenta.
p.s. Renzi continua a parlare di lotta contro l’apparato per cambiare le regole della partita: trovo surreale questo atteggiamento. Nel comitato dei garanti vi sono rappresentanti anche dei comitati per Renzi. Se hanno trovato un accordo e scritto quelle regole adesso non è possibile che ti vadano male solo perché ti mancano i voti per recuperare lo scarto. Va bene che non ha ancora 40 anni ma questi atteggiamenti infantili fanno soltanto il gioco di chi lo ritiene un ragazzino viziatello