Cinque minuti

 In POLITICA

Cinque minuti. Questo il costo, in tempo, che mi è costato votare alle Primarie.

Praticamente un minuto per ogni anno della prossima legislatura. Quante polemiche inutili abbiamo ascoltato nell’ultimo mese, specialmente dal comitato elettorale di Matteo Renzi.

Avevo già provveduto alla pre-registrazione on line qualche giorno fa ma non mi è sembrato che gli altri elettori avessero fatto chissà quale fatica a registrarsi al seggio. Adesso abbiamo il certificato elettorale che vale anche come secondo turno e se le cose andranno bene questa grossa base di dati potrà servire al centro-sinistra a realizzare una maggiore partecipazione alle scelte democratiche di un partito o di una coalizione.

Tutte le polemiche sull’apparato del partito mi sono sembrate, guardando i volontari al seggio, stucchevoli! A parte un barbuto signore, che ricordava Karl Marx, gli altri erano signori di ogni età e non avevano certo l’aspetto di esponenti del KGB bersaniano!

Organizzazione perfetta dal mio punto di vista: se riuscissimo a tradurre questa efficienza alle primarie in altrettanta durante il governo (incrociando le dita) allora forse sarebbe un vero passo avanti per il Paese.

Bravo PD per l’organizzazione. Bravo centrosinistra per aver scelto la via delle Primarie per indicare il futuro Candidato a Palazzo Chigi. Con un’organizzazione così forse sarebbe bene pensare di scegliere anche i candidati al Parlamento, senza piattaforme liquide e semisolide.

 

 

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