Electoral Business

 In POLITICA

Guardo (non contemporaneamente, ma quasi) gli speciali sulle elezioni su CNN, SKYTG 24, TG la 7, TG3, RAIUNO (confesso che non volevo vedere Vespa, ma da quando ho visto sbraitare Martino prima contro Obama e poi contro Renzi non riesco a resistere!) e poi en passant BBC World News, Fox News, Sky News.

Ebbene la cosa che colpisce guardando la CNN è l’enorme differenza di mezzi rispetto alle televisioni italiane. Certo sono elezioni americane e le TV italiane possono tranquillamente evitare di spendere soldi inutilmente però sulle nostre TV sembra di essere in una qualunque notte elettorale italiana, con i soliti commentatori, i soliti politici, anche Alessandro Sallusti (che ne capisce di America?), Carlo Rossella, Walter Veltroni, Giuliano Ferrara, tutti a giocare a grandi intenditori degli Stati Uniti.

Nell’emittente di Ted Turner invece, dato che le proiezioni non è possibile darle perché sostanzialmente in pareggio (ed evidentemente non si rischia la figuraccia!) stanno enucleando una serie di numeri da capogiro, di sondaggi, dati, incroci e chi più ne ha più ne metta che ti fanno capire la statistica che ci sta dietro un voto, dietro la scelta di un elettore. E siccome sondaggi, dati e incroci, per quanto automatizzati ancora non si fanno da soli, si capisce come anche le elezioni siano business in US, non soltanto per le lobby e i finanziamenti ai due candidati (Vittorio Zucconi raccontava stasera a Lilli Gruber che la campagna elettorale supererà la cifra stratosferica di 5 miliardi di dollari, cioè circa 4 miliardi di euro!). Perché questi soldi sono serviti non soltanto a muovere i candidati da una parte all’altra, a chiamare a casa della gente, a gestire piattaforme on line sempre più sofisticate. Ma sono serviti anche al mondo dell’informazione per commissionare sondaggi, fornire analisi al pubblico (pagante due volte con la pubblicità e con l’abbonamento alla TV) e consentire investimenti pubblicitari. E siccome queste cose non si fanno da sole ma servono le persone ecco che la campagna elettorale diventa anche un enorme business.

Non so se sia etico, forse poco. Ma onestamente fra i dibattiti fra Alfano, Casini, Martino e Luttwag su Rai Uno, Veltroni, Rossella e Ferrara da Mentana, io preferisco un po’ di analisi per capire perché gli Stati Uniti possano scegliere Romney oppure confermare Obama.

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