Forza Silvio
Per la prima volta in vita mia sono d’accordo con una decisione presa dell’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. Il neo condannato in primo grado, per una notevolissima frode fiscale, ha deciso di rimanere in campo, pur confermando la sua volontà di non correre come Primo Ministro. Inoltre il Cavaliere ha manifestato l’intenzione di togliere la fiducia al Governo Monti se questo ultimo non farà le riforme da lui stesso proposte e che riguardano – tanto per cambiare – giustizia e fisco.
Prima che chiunque mi conosca e legga questo post pensi che io sia da ricoverare, e sia in procinto di chiamare la neuro, spiego meglio il mio pensiero. Innanzi tutto sono molto contento che Berlusconi continui nel suo impegno politico perché trovo che soltanto la soluzione politica, cioè con una sonora trombatura elettorale, possa definitivamente concludere l’avventura politica di questo squallido personaggio.
Per una ragione su tutte: il Tribunale di Milano, venerdì pomeriggio scorso, non ha semplicemente condannato un imputato di un reato grave quale la frode fiscale e quindi la realizzazione di fondi neri.
Ha condannato in realtà un intero Paese perché – non dimentichiamocelo – per via diretta o indiretta noi italiani abbiamo consegnato a Silvio Berlusconi il governo della Nazione per ben tre volte e quando abbiamo vinto noi che lo avversavamo non siamo riusciti – per le nostre divisioni interne – a proporre efficacemente il modello sociale che si aveva in mente.
Qui non si tratta di dire tutti uguali come vuole la vulgata grillina o dipietrese. Né Pierluigi Bersani, né Massimo D’Alema, né Pierferdinando Casini, né Gianfranco Fini, per citare i principali vecchi della nostra politica, sono mai stati condannati per un reato tanto grave.
Ma non è solo questo.
Ricapitoliamo un attimo perché fa bene ricordare.
La verità che è emersa nelle aule dei nostri tribunali hanno completamente demolito il mito dell’uomo fatto da sé. Questo imprenditore si è arricchito non con le leggi del mercato libero che tanto si vantava di voler introdurre bensì aggirando le regole (questo significa la condanna di venerdì, come hanno scritto i giudici nelle motivazioni, recando danno allo stato e alla sua azienda stessa, la Mediaset), corrompendo giudici (Previti sta ancora scontando la sua condanna proprio per il processo SME, Fininvest deve pagare la super multa alla CIR di Di Benedetti), facendosi tutelare da Cosa Nostra (Dell’Utri lo aspetta la revisione del processo di appello). Ora che quest’uomo fosse un millantato imprenditore a molti, minoranza probabilmente, del popolo italiano era chiaro. Altri hanno adottato la classica formula pilatesca per qualche tornaconto personale o per limitare i danni.
Moltissimi invece hanno creduto alla favola o – peggio – sono semplicemente come lui.
Adesso è giunto il momento di contarsi e ben venga che Silvio Berlusconi si faccia una sua lista. Sarà meraviglioso vedere il suo nome associato ad un numero ad una cifra perché non credo proprio che le persone perbene, che statisticamente dovranno esserci anche nel Popolo della Libertà, avranno intenzione di mischiare ulteriormente il proprio nome a quello di un delinquente abituale, come lo ha definito la sentenza di Milano.
Vuole togliere la fiducia a Monti?
Magari!
Così almeno questo benedetto gruppo parlamentare del PdL si potrà sfasciare completamente e si vedrà chi seguirà il Capo e il suo programma anti-europeo, anti-fisco e anti-magistratura. Semmai l’imbarazzo sarà tutto dalla parte degli altri due campioni del populismo nostrano, Antonio Di Pietro e Beppe Grillo, che avranno un concorrente in più nell’intercettare il voto populista che inevitabilmente esploderà ad Aprile, se non prima.
Lasciamo Silvio alle sue amazzoni, dalla Carfagna alla Gelmini, dalla Di Girolamo alla Brambilla, dalla Santanchè alla Biancofiore, magari con l’aggiunta del peperino Brunetta e di Giuliano Ferrara che avrà cambiato idea per l’ennesima volta, fulminato sulla via di Lesmo in prossimità di Villa Gernetto.
Sì finalmente un po’ di chiarezza: chi vuole difendere la storia di chi si è fottuto aziende, soldi e futuro stia dal suo lato. Chi vuole restituire un po’ di dignità a questo disgraziato Paese e magari vorrebbe che il maltolto fosse restituito ai cittadini beh allora starà dall’altro.
Pazienza, facciamo un altro, ennesimo e ultimo referendum sulla sua persona e diamogli l’unica condanna netta che ancora non gli abbiamo mai dato. Alle urne.
Forza Silvio, continua così!