Estremisti rivoluzionari
Il sogno americano del Manifesto, oggi in edicola, è rappresentato da un dittatorello rosso, Hugo Chavez, che vince – per la quarta volta – le elezioni del Venezuela. Una volta si sognavano le rivoluzioni, il governo del popolo: adesso ci si accontenta di tifare per un uomo che tanto democratico proprio non è ma che ci aiuta a rappresentare quello che ormai siamo: dei tifosi. Pur di tifare contro il nemico storico, l’impero Americano, il grande Satana, come direbbero gli ayatollah iraniani, la nostra sinistra radicale non esita a festeggiare un controverso personaggio come Chavez, pur trovandosi in compagnia non tanto di Cuba (prevedibile) quanto anche dell’Iran.
Come cambiano i rivoluzionari dopo un secolo! Una volta sognavano Lenin e Fidel, adesso si devono accontentare di Hugo.
p.s. è surreale che la sinistra radicale italiana sogni un Obama per l’Italia e poi gioisca per un Chavez che proprio non digerisce il Presidente USA. Mi sa che aveva ragione Churchill: la democrazia non è perfetta ma non hanno inventato un sistema migliore. Solo in democrazia si possono sposare contemporaneamente due tesi senza finire al reparto psichiatrico