L’ossessione di Marco

 In POLITICA

Ogni mattina, sul lento autobus che mi porta dalla semiperiferia romana al centro della città, dove lavoro, sfoglio sul mio iPad quasi tutti i principali quotidiani nazionali. Subito dopo leggo le principali notizie e i maggiori commenti su la Repubblica e quindi l’editoriale giornaliero del vice direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio. Stamattina, finalmente, leggevo il solito buon vecchio Marco, puntuale sul raccontare la puntata di domenica di Report, con la sottile ironia che lo contraddistingue quando commenta la cronaca giudiziaria.

Oh, dicevo fra me e me, finalmente Travaglio oggi torna al suo miglior repertorio. E invece, puntuale come un orologio svizzero, ecco che a metà articolo il solito colpo contro il Capo dello Stato: questa volta il pretesto è stato il filmato trasmesso dal programma della Gabanelli durante il quale veniva ricordato che Aldo Brancher, politico PDL, veniva nominato Ministro e il Presidente della Repubblica, dopo averlo nominato e aver ricevuto il giuramento, lo aveva anche applaudito.

Ora io capisco che ormai Giorgio Napolitano sia diventato l’ossessione di Travaglio, Padellaro, il Fatto, Sallusti, Feltri, Belpietro, il Giornale, Libero, Di Pietro, Maroni e la Lega però non comprendo veramente che cosa c’entrasse, in quell’articolo del giornalista piemontese, il fatto che la trasmissione sulla RAI avesse fatto vedere il Capo dello Stato che applaude un ministro che ha appena giurato. Forse per non infastidire i suoi lettori (che a questo punto mi chiedo se abbiano un minimo di memoria o se la sono completamente giocata a furia di cercare un nemico quotidiano) Marco Travaglio non ha ricordato, proprio lui che ha una memoria di elefante, che Napolitano aveva sollevato non poche obiezioni sull’opportunità di nominare Aldo Brancher nel governo e gli era stato assicurato che mai e poi mai si sarebbe avvalso del legittimo impedimento previsto da quello che era rimasto del Lodo Alfano. E proprio quando Brancher se ne avvalse, il Capo dello Stato si incazzò parecchio e da lì a qualche ora l’esponente pidiellino lasciò la compagine governativa di Berlusconi.

Ora siccome Travaglio e compagnia sembra manifestino una seria ossessione nei confronti di Re Giorgio, come lo chiamano loro e come puntualmente lo riprendono tutti i loro fan in rete (anche su questo blog un commentatore lo definì così), mi chiedo: ma che accidenti avrà fatto loro questo vecchietto di 86 anni che non vede l’ora di andarsene dal Quirinale? Sarebbe opportuno lo dicessero e magari ne parlassero con qualcuno bravo, perché non se ne può più di leggere ogni giorno un attacco al Quirinale come se fosse l’origine di tutti i mali della Penisola.

 

 

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