L’attualità di Dante
Certo che c’è qualcosa di surreale, leggendo alcune reazioni alla sentenza della Cassazione che conferma la pena a Sallusti, in tutta questa vicenda. Ci sono giornalisti (Battista sul Corriere) che parlano di sentenza aberrante quando semmai è la legge ad essere tale.
C’è poi questa bella moda dell’anonimato e dello pseudonimo che addirittura nell’epoca della rete viene ad essere assunto come diritto assoluto dell’utilizzatore del web, come se fosse nobile esprimere un’opinione senza metterci la faccia (sarebbe come lanciare il sasso e nascondere la mano).
Adesso addirittura Renato Farina, dopo che è stato nominato da Feltri ieri sera, si alza in un’aula parlamentare (perché incredibile a dirsi ma è un deputato!) e comunica che Dreyfus era lui: è stato lui ad aver scritto l’articolo e adesso dopo tutto questo tempo chiede scusa al diffamato.
Poi ci sono i politici politicanti, come li avrebbe definiti il Cav. della prima ora, che si sgomitano per sostenere che quella legge, originaria del codice Rocco fascista, è da cambiare (inserire un avverbio a piacere, tipo assolutamente, improrogabilmente, …) come se fossimo noi cittadini quelli incaricati – a Costituzione vigente – di esercitare il Potere Legislativo, mentre a loro servirebbe una decina di minuti appena, del loro preziosissimo e costosissimo tempo, per approvare una legge che depenalizzi la diffamazione e l’omesso controllo.
Ma la cosa più surreale e quasi divertente, se non ci fosse la libertà di un uomo in ballo, è che due di fatto fascisti come Sallusti e Santanché (perché tali si sono praticamente sempre definiti e perché della produzione di oggettistica e saggistica del e sul Duce il Giornale ha riempito le edicole del Paese) stiano sbraitando contro una legge liberticida che è stata proprio emanata dal loro idolo, il Duce!
Sono passati sette secoli ma le condanne alle quali aveva pensato il Sommo Poeta sono proprio attuali: il contrappasso!
Ed anche una questione seria come questa in Italia si riduce tristemente in farsa.
p.s. carini però questi del centrodestra che vorrebbero il carcere per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni che li sputtanano mentre vorrebbero salvare dalla gabbia chi invece sputtana … Quando si dice la coerenza …