A Occhi Chiusi – Quarta Giornata
La quarta giornata del campionato italiano di serie A passerà alla storia come l’ennesimo e sicuramente non conclusivo episodio di stupidità legato – si fa per dire – al gioco del calcio.
Che la Roma abbia la vittoria a tavolino mi sembra assolutamente normale se vogliamo che le regole del calcio valgano in assoluto e questo a prescindere da quello che possa affermare il presidente della Lazio Lotito. Purtroppo nel nostro Paese il calcio non è uno sport bensì una malattia, dove non si ammira una competizione fra due squadre ma si immagina piuttosto ma sorta di guerra continua ai limiti delle scorrettezze. A volte penso che anziché i regolamenti FIFA e UEFA andrebbe applicata la Convenzione di Ginevra sul diritto internazionale in tempo di guerra!
Comunque vediamo un po’ cosa è successo sui campi dove si è giocato: la Juventus – frignando ancora per la squalifica di Conte – è ormai sola soletta in testa al campionato, mentre la Lazio è stata battuta in casa dal Genoa. Forse Lotito farebbe bene a concentrarsi maggiormente sulla propria squadra anziché farfugliare di regolamenti. Voto 9 per la Vecchia Signora e per il Genoa, voto 4 alla Lazio e 2 al suo presidente. Per il Chievo un voto 6 di incoraggiamento!
Il Napoli va a giocare sul mio Cibali e riesce a portare a casa un pareggio che sa di beffa per la squadra etnea che ha giocato la partita in dieci per l’espulsione di Álvarez: comunque il Catania stavolta merita un 7 pieno mentre la squadra partenopea un 5!
10 e lode ad Atalanta e Palermo! I bergamaschi vincono e continuano a mietere punti nonostante la penalizzazione mentre i rosanero continuano a regalare a noi catanesi grandi soddisfazioni!
Parma e Fiorentina, Samp e Toro, Bologna e Pescara si dividono la loro posta con un gol a testa. Meritano un bel 6 i primi cinque mentre il Pescara un 7 per aver finalmente fatto un punto in classifica.
E veniamo alle milanesi: sarebbe troppo facile sparare su Allegri e Stramaccioni senza una parolina sui loro Presidenti, formali o informali che siano. Se l’Inter in effetti fa una figuraccia a San Siro contro il Siena, che si trova ancora sotto ghiaccio, il Milan a Udine perde di misura e adesso si trova inguaiato in zona retrocessione e soprattutto a nove punti di distanza dalla Juve. Penso che il Milan sia come il Popolo della Libertà: un giocattolo di Silvio Berlusconi che però ormai sembra si sia scocciato e cerca il modo di liberarsene. Forse più semplice per la politica, dove magari basterà non candidarsi neppure in Parlamento: più complicato per la squadra rossonera che lo esporrà a una serie di figuracce europee a partire dalla prossima settimana. D’altronde tutto il Milan berlusconiano è stato una metafora della politica del suo presidente, adoperato sia dall’inizio come immagine e prova del suo essere vincente, in Italia e soprattutto nel Mondo dove i rossoneri sono la squadra più titolata. Ormai che la parabola del Cavaliere è in fase discendente anche le due due creature cominciano a sgonfiarsi: simul stabunt simul cadent! Che poi è la fine anche del famoso tocco magico dell’imprenditore che per essere veramente in gamba dovrebbe far sì che la sua impresa sopravviva proprio a lui stesso.
Sul versante petrolifero di Milano Moratti comincia a fare i conti con la stessa realtà: squadra di metà classifica, se va bene, e via un anno di passione e di insulti dei tifosi da superare!
Su Cagliari – Roma un’ultima considerazione: siamo l’unico Paese al mondo (tra quelli dove il calcio è un’industria come si è soliti dire) a permettere l’iscrizione al massimo campionato di una squadra che non ha uno stadio! Io non so se a SKY siano contenti o meno di aver sborsato un miliardo per un prodotto televisivo simile. So solo che guardare in TV una partita senza pubblico è di una tristezza infinita e che forse sarebbe meglio pensare seriamente ad una revisione dei campionati professionistici poiché mi sembra evidente che tutti questi pro sono un po’ troppi!