Ipocrisia britannica

Quello che trovo veramente stucchevole, leggendo la stampa inglese, da quella più scandalistica a quella più seria e attempata, è questa sorta di onda di indignazione e collera collettive che si alza per difendere la legittima privacy della coppia reale William & Kate.

Se infatti Buckingham Palace ha tutto il diritto di citare in giudizio editore e fotografo di Closer (e di Chi, tanto l’editore è sempre lo stesso!) e pretendere che l’intimità di quei due normali ragazzi sia salvaguardata, lo stesso diritto onestamente non credo abbiano i giornali sudditi di Sua Maestà. Se sbraitano così tanto per la real tetta sarebbe opportuno che manifestino lo stesso rispetto per chiunque, a prescindere dalla corona di diamanti o di spine che una donna (o un uomo) indossa. E così mentre il Daily Express in prima pagina tuona con un “She’s a woman, not an object” (e gli altri?) e il Sun invoca “Find le rat” su quest’ultimo tabloid appare nelle pagine interne Mario Balotelli prima in compagnia di una bionda su una Ferrari e poi alla finestra di un balcone, intento a fumare una sigaretta. Forse le nudità di Kate hanno più diritto di un comportamento privato (il fumo) che potrebbe nuocere all’immagine di Balotelli, magari nei confronti dei giovanissimi ammiratori dell’attaccante azzurro? Fuma il centravanti, fumiamo tutti.

The Guardian nel frattempo ci racconta di come i tabloid britannici si stiano interrogando se sia possibile pubblicare o meno le immagini e di colpo pensi a quante volte, su tutti i giornali e magazine mondiali, compresi quelli del Regno Unito, si siano ammirate le principesche fattezze di Carolina e Stefania di Monaco, belle come mamma Grace le ha fatte.

E trovo patetico francamente che adesso si invochi anche il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi, motivo ancora una volta di imbarazzo per noi italiani: non si ricordano infatti conferenze stampa con membri del governo italiani dove i giornalisti britannici abbiano incalzato (e tartassato) di domande sul tema il Cavaliere e i nostri governanti, lasciando a Martin Schulz, ora presidente dell’Assemblea di Strasburgo, l’umiliazione di essere insultato kapò dall’allora Presidente di turno dell’Unione Europea. Non voglio certo difendere Silvio Berlusconi ma se il Cav avesse fatto in modo che i due settimanali francese e italiano non avessero pubblicato le foto non sarebbe stato sempre in forza del conflitto di interessi? Purtroppo ancora una volta ne esce malconcio un Paese a causa della sua inettitudine per non saper rimuovere una commistione di interessi che fa sì che un leader politico (mi dispiace per Marina ma suo padre non è solo un editore) possa ancora screditare un’intera nazione in forza dei suoi molteplici affari.

Ma a mio avviso ne esce malconcia anche la stampa britannica, esempio per moltissimi nel mondo, che adesso sembra essere di colpo diventata vergine, di fronte alle reali nudità, quando fino a non molto tempo fa faceva soldi a palate entrando, dal buco della serratura del gossip e delle confidenze, dentro i reali palazzi della mamma del giovane Guglielmo.

Per non parlare di come venga attenzionata in qualunque istante della propria esistenza la real cognata, Pippa Middleton, il cui lato B è stato fotografato, ripreso e commentato molto di più di quello della Duchessa di Cambridge, ed è stata anche ripresa  mezza ubriaca e coperta solo del reggiseno, in atteggiamenti forse eccessivamente libertini e poco reali. E poi come dimenticare Harry e il suo gingillo a Las Vegas, in foto private riprese da tutti i media mondiali?

Ora in Italia la nostra Costituzione prevede all’articolo 3 che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, compresa quella che tutela la riservatezza (la privacy per gli inglesi). Anche se a Westminster non esiste una carta costituzionale mi è sempre sembrato che l’eguaglianza fosse un cardine della società inglese.

E questo indipendentemente dalle tette, dalle sigarette, dai sederi e dai piselli! Più o meno reali che siano!