Il genio e la bellezza

 In MEDIA

È vero, ha ragione Samsung. Non ci vuole certo un genio a fare il confronto tecnico fra il nuovo Apple iPhone 5 e il Samsung Galaxi S III.

Ne ha parlato, del nuovo melafonino, sul suo blog anche il mio collega di web Fabio qualche giorno fa e onestamente non è che mi sento di dargli torto: il punto sul quale non sono d’accordo, né con Fabio né con Samsung, è che non è semplicemente un problema di funzionalità tecniche da inserire all’interno di un pacchetto di sigarette da 112 grammi.

Ormai a mio avviso quello che i telefonini potevano fare lo fanno più o meno tutti. Potremo anche continuare a litigare fra Apple addicted e Rest of the World, in una moderna versione della battaglia Jobs-Gates degli anni Ottanta.

Ma c’è ormai un punto di non ritorno secondo me che Apple ha oltrepassato e non tornerà più indietro: i suoi dispositivi (e i suoi computer) sono semplicemente i più belli!

Parlo di estetica e di design: tengo quotidianamente in mano un iPhone 3GS (mio) e la sua copia (secondo sentenza di una corte californiana!) Samsung Galaxi S. Non c’è proprio partita in termini di maneggevolezza e soprattutto di bellezza. Adesso con il nuovo iPhone la casa di Cupertino è andata oltre, abbandonando del tutto la plastica e concentrandosi solo su un case in alluminio e vetro.

È vero – come afferma Fabio – che Apple vende e quindi ha ragione. Ma secondo me non lo fa soltanto perché sforna prodotti più cool e che quindi fanno tendenza e dettano le regola della moda. Sono anche oggettivamente più belli e la cura maniacale nel design di questi oggetti ripaga tanto l’occhio di un osservatore che un tale prodotto potrebbe tranquillamente essere esposto al MoMA di New York. D’altronde nello stesso museo di Manhattan vi è esposta una stupenda lettera 22 della Olivetti: non è che fosse l’unica macchina da scrivere del secolo scorso però probabilmente era la più bella, quella che aveva saputo accompagnare funzionalità (word processing, diremmo  oggigiorno) con estetica.

Rimangono ovviamente tutte le perplessità che Fabio Della Marta ha osservato e che riguardano coloro che comprano l’iPhone 5 e magari non riescono a pagare il mutuo o fanno fatica ad arrivare a fine mese. Ma quella non è responsabilità di Apple, semmai dell’educazione che si riceve e dalla capacità di ciascuno di noi di fare i passi con le gambe che ha, non pensando di essere Maria Sharapova!

 

p.s. Non posso credere che il quotidiano dei Vescovi  Avvenire abbia parlato di razzismo tecnologico con riferimento alla corsa all’ultimo modello innescata, a loro dire, proprio dalla mela morsicata. Che proprio i Vescovi parlino di razzismo quando con le loro prese di posizioni in politica condizionano la vita anche di chi credente non è lo trovo semplicemente scandaloso.

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM