Il mio meleto
Stamattina ho partecipato ad una delle solite riunioni che servono a giustificare, nel XXI secolo, come il telelavoro non sia applicabile perché riduce le relazioni umane, rende alienati i lavoratori e tutte quelle altre corbellerie (o meglio minchiate!) che i sindacalisti di professione sono soliti diffondere ai quattro venti, soprattutto nel timore di perdere il loro potere negoziale e di rappresentanza!
Sono andato in riunione armato soltanto del mio cellulare aziendale e del mio iPhone. Ho preso appunti sull’applicazione di default del sistema operativo di Cupertino Note (Notes per gli anglofili!), senza nemmeno scomodare Evernote che è la mia applicazione preferita per gestire tutto, appunti, promemoria e liste, in maniera più strutturata, poiché trovo il blocchetto virtuale degli appunti di Apple non solo semplice ma anche bello da vedere e da toccare.
Naturalmente grazie ad iCloud i miei appunti si sincronizzavano – man mano che li scrivevo – sull’iPad, rimasto sulla scrivania, e sul mio iMac (a casa), mentre non appena sarà disponibile l’ultimo aggiornamento di iCloud, via web potranno leggersi ed editarsi anche attraverso qualunque browser (attualmente sono integrate nella casella di posta @me.com).
Dunque questi appunti sono immediatamente disponibili per una loro modifica successiva su qualunque dispositivo, per una loro condivisione immediata via mail o per renderli disponibili ad applicazioni terze per documenti di testo, fogli di calcolo e via dicendo, senza una flash pen, un hard disk e in definitiva un PC.
Inutile sottolineare come quella riunione si sarebbe potuta fare via skype, via google hangout, via facetime, via msn messenger, via webex, via vidyo ….. insomma avremmo potuto vederci, parlarci e condividere tutti i nostri appunti tranquillamente seduti alle nostre scrivanie, sui nostri divani, sulle poltrone del nostro bar preferito o sui lettini in riva al mare.
Mentre scrivevo i miei appunti pensavo a quanto spreco di tempo, energie e risorse continuiamo a perpetrare con certi schemi mentali da Novecento e non ci rendiamo conto che non solo aumenterebbe il PIL ma anche il GNH (Gross National Happiness, una sorta di indice di felicità) se soltanto sfruttassimo tutte le nuove tecnologie a disposizione in maniera più matura e meno idiota.
p.s. stasera Apple presenterà il nuovo iPhone e su tutti i giornali di oggi si parla di come questo possa portare un aumento dello 0,5 % del PIL degli interi Stati Uniti. Ora io non so se ciò sia corrispondente a vero oppure è un po’ una mistificazione e una marchettona per Tim Cook: so solo che nessuna altra casa produttrice di alcunché al mondo produce un’aspettativa tale come quella che Apple continua a produrre, nonostante da quasi un anno non abbia più al comando il compianto Steve Jobs. Noi che in Italia siamo in una recessione pazzesca (si parla anche di 4 punti percentuali, secondo alcune analisi) immaginiamo cosa potesse significare se avessimo noi in Italia un’azienda e un brand capace di far muovere mezzo punto di PIL.