Marriage vows
A chi capita tra le mani una copia del New York Times domenicale (o anche la sua versione pdf, ovviamente, dato il peso …) non sfuggirà che dopo gli Obituaries, di enorme lunghezza e che fanno impallidire anche i già prolifici necrologi dei giornali locali italiani, vi è la sezione dedicata ai vows, agli annunci matrimoniali.
Ora qualcuno potrebbe dire: e sti c…? Beh è istruttivo leggere i vari vows presenti su quello che probabilmente è il più prestigioso quotidiano mondiale: infatti accanto ad annunci matrimoniali tradizionali sono anche riportati gli annunci di coppie omosessuali (ovviamente sposati negli Stati in cui ciò sia possibile). Quello che colpisce – statisticamente parlando – è il rapporto fra coppie dello stesso sesso e coppie eterosessuali: infinitesimale!
Mi chiedo quindi quale minaccia possa mai essere, il riconoscimento del same sex marriage, verso le coppie di sesso diverso, se giovani e meno giovani continuano comunque a sposarsi e poi a fare figli.
Quale diritto in meno avremmo io e mia moglie se una coppia omosessuale ricevesse dalla legislazione lo stesso identico diritto che abbiamo avuto noi (e sancito dai famosi articoli del c.c. che il prete, o l’ufficiale pubblico nel caso di matrimonio civile, ci ha letto alla fine della celebrazione)?
Perché poi coloro che ripongono la loro fede in Cristo e appartengono ad una Chiesa dovrebbero sentire minacciato il loro matrimonio (per definizione un Sacramento) se lo Stato riconosce diritti civili a chi non ha la stessa fede?
p.s. oggi alle 16 a Milano la comunità meneghina saluterà quel grandissimo uomo di Chiesa che è stato Carlo Maria Martini, Arcivescovo per oltre venti anni sulla Cattedra che fu di Sant’Ambrogio. Il Cardinale gesuita aveva spesso parlato di riconoscimento di diritti civili a chi ne fosse sprovvisto, proprio perché la Chiesa – a suo dire – doveva uscire dallo stallo di duecento anni nel quale si trovava. Tutti i maggiori quotidiani italiani ne hanno scritto a iosa ma mi hanno colpito maggiormente (e in negativo) gli articoli di Langone e Socci su Libero (di sabato e domenica rispettivamente) e di Veneziani sul Giornale (di oggi): a questi sedicenti intellettuali cattolici, che addirittura arrivano a teorizzare che Martini poi tanto cattolico non fosse, sfugge una cosa secondo me essenziale, per quanto concerne un uomo di fede: l’umiltà. L’arroganza con la quale hanno ricordato il prelato che dialogava con tutti, arrivando quasi a scomunicarlo manco fossero loro stessi il Pontefice, la dice lunga su cosa sia oggigiorno la Chiesa Cattolica in Italia.