La Grillostituzione

 In POLITICA

In barba al fatto che sono venti anni che il Presidente della Repubblica (l’istituzione, non l’inquilino pro-tempore) interpreta la norma costituzionale, che disciplina la facoltà del Capo dello Stato di nominare cinque senatori a vita, in senso restrittivo, limitando il numero di personalità proprio a cinque (Scalfaro non nominò nessuno, Ciampi per le sue cinque nomine attese proprio che vi fosse una vacatio e Napolitano finora ha nominato soltanto Mario Monti e per di più oltre cinque anni dopo aver lui stesso lasciato il seggio da Senatore a vita e quindi si suppone prosegua nell’interpretazione restrittiva, a differenza di Pertini e Cossiga, ad esempio) il megafono del Movimento Cinque Stelle, quel movimento democraticissimo dove anche il simbolo è controllato da un solo uomo e da una sola azienda privata!, scrive un post contro i senatori a vita, probabilmente da un lato per preparare il campo ad un imminente nuovo attacco a Napolitano, qualora compia la sua quinta nomina, dall’altro per continuare a fare casino e demagogia, lasciando intendere che Re Giorgio, come sono soliti chiamarlo, potrebbe addirittura nominarne altri quattro e con se stesso, una volta scaduto il mandato, sarebbero addirittura cinque i possibili nuovi senatori per diritto divino (sic.).

Poi con un altro piccolo trafiletto si scaglia anche contro Roberto Benigni, pur senza nominarlo (ma pubblicando una foto con Bersani), reo di aver partecipato ad una festa di partito e chiedendo lumi sul suo cachet.

Forse Beppe pensa di autonominarsi marchese, così da avere in Italia la famosa Costituzione del Marchese del Grillo: io so’ io e voi nun siete un cazzo!

Poi naturalmente tutti i suoi appassionati fan, quelli della rete libera perché noi che non siamo fan siamo quelli della rete imprigionata (o chissà forse piduista, nonostante avessi cinque anni all’epoca della P2, forse sono un massone a mia insaputa!), diranno che Beppe Grillo è un comico e non fa politica, ma parla di politica. Ho capito, va bene, ma Roberto Benigni? La sua comicità è servile mentre quella di Beppe è libera?

Suvvia, Grillo, mi faccia il piacere …

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