Un nuovo felino

 In MEDIA

È nato un puma a casa mia: ieri sera, complice una serata troppo calda per prendere sonno e la solitudine forzata dalla famiglia lontana, ho preso il toro per le corna e ho deciso di aggiornare il Mac al nuovo OS X 10.8 Mountain Lion.

Il mio puma adesso è ancora giovane, non l’ho ancora esplorato tutto, ma posso dire che è veramente in gamba!

Fu il suo trisavolo, lo straordinario Mac OS X 10.5 Leopard, a farmi cadere gli ultimi indugi di carattere economico e a farmi compiere l’acquisto tecnologico migliore che abbia mai fatto.

Quando Steve Jobs presentò Leopard si era capito che il mondo dei computer aveva fatto un enorme balzo in avanti. La caratteristica che mi colpì all’epoca e mi fece letteralmente impazzire di felicità non era tanto il fatto che i virus non attaccano i Mac quanto Time Machine, il backup automatico orario che l’OS di Cupertino svolge senza coinvolgerti più di tanto.

Quando uscì l’altro leopardo, quello invernale, Snow Leopard, lo acquistai sapendo che le migliorie erano pochissime, da un punto di vista di interfaccia d’utente, ma erano strutturali per sfruttrare a pieno la tecnologia avanzatissima dei Mac. Poi arrivò la scorsa estate, dopo quasi due anni, il papà: OS X 10.7 Lion. E si è capito subito che Apple stava preparando qualcosa di grande che è la chiusura del cerchio della vita a forma di Mela, con un’interazione pressoché invisibile fra OS e iOS, cioè fra i Mac e i tre dispositivi che montano iOS e cioè iPod (touch), iPhone e iPad.

Con il leone di montagna Apple ha centrato  tutto su iCloud e sulla sua personalissima visione della nuvola, che per certi versi è simile ad altri servizi di cloud di Microsoft, Google, Amazon, Dropbox e Sugarsync, tanto per citare i più famosi. Ma per molti altri aspetti iCloud è completamente invisibile. Svincola completamente l’utente dall’avere un supporto fisico (un disco) e quindi dall’onere anche di gestire il proprio backup.

Mi sa che aveva ragione, almeno al 95%, Steve Jobs quando ai ragazzi di Dropbox, che rifiutarono 800 milioni di dollari dalla Mela pur di tenersi la loro creatura, disse che il cloud è solo una funzione e non un servizio. Ma per far sì che sia solo una funzione la nuvola deve funzionare e francamente, salvo rari casi di conflitti facilmente risolvibile (è tornato anche iSync sul nuovo felino), icloud just works, nulla di più, nulla di meno.

Il fatto che dati, contatti, bookmarks, backup, risiedano sulla nuvola sposta il problema sulla sicurezza dei data center, sulla gestione dei dati e dell’accesso ad essi da parte delle autorità giudiziarie, sulla banda più o meno larga a disposizione degli utenti a casa loro.

Per il resto grazie al puma praticamente l’ecosistema Apple è pienamente funzionante e compatibile.

Ma siccome non ho le fette di salame davanti agli occhi una nota dolente la voglio segnalare. Non ho capito perché abbiano cambiato la condivisione web (in ogni Mac vi è un server web apache che volendo si può adoperare per far girare un proprio sito) che prima era presente di default nelle preferenze del sistema. Nonostante gli ingegneri della Apple abbiano installato una più moderna versione di Apache, hanno rimosso il meccanismo grafico di avvio e quindi di condivisione delle proprie pagine web (tuttavia esiste un’applicazione piccolissima da scaricare per poter avere graficamente il pulsante di accensione del server), costringendo quindi a del lavoro supplementare chi adoperava il Mac anche per testare il proprio sito web.

A parte questa cosa qui finora non vedo francamente negatività in questo cucciolo: la cosa che più mi dispiace è non poter adoperare altre nuove caratteristiche, dall’Air Play Mirroring al Power Nap (il primo consente di vedere il contenuto del Mac su una TV via Apple TV, mentre il secondo consente al Mac di effettuare alcune operazioni di manutenzione mentre schiaccia un nap, un pisolino) per le limitazioni del mio vecchio hardware (ho un iMac di dicembre 2007).

Per il resto questo è il riepilogo delle caratteristiche principali aggiunte a quelle precedentemente inserite nelle varie versione di Mac OS X da quando è nato il primo felino.

Caratteristiche ovviamente di serie senza bisogno di acquistare altro software: compri un Mac, ti gusti il pacco, lo scarti, ne ammiri l’eleganza della confezione, lo accendi, lo configuri rapidamente inserendo dati facili (nome e cognome!) e via!

Naviga, stampa,  chatta, videochiami, … semplicemente funziona.

 

 

 

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