Patteggiare l’innocenza

 In SPORT

Sicuramente non capisco nulla né di calcio né di giustizia sportiva però c’è una cosa che non riesco proprio a comprendere.

Se Antonio Conte è davvero innocente, come qualunque uomo che ama lo sport vorrebbe credere, perché ha accettato la proposta dei suoi legali (così racconta lui) di accettare una proposta di patteggiamento?

Ma dico? Non ha mai visto qualche telefilm americano nel quale l’innocente è pronto ad immolarsi ad una giuria non volendo mai e poi mai patteggiare una pena (e quindi una possibile detenzione nel caso di reati penali, mentre qui si trattava di allenare ogni giorno salvo poi guardarsi la partita da una tribuna)?

Ora siccome essere fessi non è reato, né può costituire illecito sportivo a mio parere, mi auguro veramente che il tecnico juventino venga prosciolto e possa continuare ad allenare la sua squadra che difenderà anche l’onore italiano, per quel che può difendere, nella massima competizione calcistica europea. Ma se non dovesse essere prosciolto e quindi anche in appello (parliamo sempre di giustizia sportiva s’intende) l’allenatore della Vecchia Signora dovesse essere condannato a una pesante squalifica, allora gli chiederei un piccolo favore: la smetta di prenderci in giro con la presunta innocenza. Non si è mai visto uno che patteggia perché è innocente, in quanto l’innocente sa che non andrà punito.

È il colpevole, avendo paura delle conseguenze delle proprie azioni, che per limitare il danno accetta una pena ridotta, ma implicitamente ammette la propria colpevolezza.

Di complottismo in Italia ce n’è fin troppo: francamente se si potesse evitare di pomparne di altro saremmo tutti molto grati.

Osservo infine che dopo alcune stagioni all’insegna della simpatia la Signora del calcio italiano, con la nuova dirigenza e il nuovo allenatore, è tornata ai bei fasti antichi dell’antipatia.

Non riesco proprio a capire il senso di voler essere antipatici ad ogni costo, con quella storia della maglia e del trenta sul campo, che sa di infantile, la polemica con Zeman, Mazzarri e siamo ancora ad agosto.

Che peccato che siano finite dieci giorni fa le Olimpiadi: almeno per quindici giorni ci avevano evitato tutte queste stupidaggini attorno al più bel gioco del mondo (almeno per me!).

 

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