Quanto sei bella Roma …
Quando il comandante informa che abbiamo iniziato la discesa verso l’aeroporto di Roma Fiumicino, noi passeggeri provenienti dal Sud siamo intorno al Circeo, lungo la costa tirrenica del Lazio. Comincio quindi un giochino che faccio sempre, cercando di indovinare le varie cittadine a ridosso della Capitale e quindi i vari monumenti della Città Eterna. Ogni volta – e lo faccio spesso – che atterro a Fiumicino rimango sempre a bocca aperta, abbagliato dalla maestosità di quello che i nostri antenati hanno realizzato. Ho atterrato in moltissime città, più o meno grandi o antiche, ma l’emozione che provo quelle due-tre volte l’anno che ritorno dalla Sicilia non è minimamente paragonabile. Si provano forti curiosità scendendo sul Kennedy o al La Guardia di New York, o ammirando l’immensità di quell’unione di villaggi che è Londra. Si ammira dall’alto la Senna e la grandeur di Parigi o la vastità della Gran Buenos Aires che sembra non finire mai e soltanto il Rio de la Plata riesce a confinarla.
Ma quando dal promontorio che ospitò il naufrago Ulisse, vittima della seduzione della Circe, si comincia a intravedere Roma non esiste nessuna città che possa reggere al confronto. Solo nella nostra Capitale è possibile vedere dall’alto tremila anni di storia umana, passando con naturale disinvoltura dal Colosseo e dai Fori Palatini alla maestosità della Basilica di San Pietro, enorme con quel suo colonnato che solo dall’alto si riesce a comprendere le geniali follia e immaginazione che il Bernini possedeva, per immaginare l’abbraccio della Chiesa all’umanità. E trovarsi in pieno centro e scorgere il Pantheon, con quel buco sul tetto per la luce, capolavoro dell’architettura romana e a pochi passi dei fantastici palazzi rinascimentali e barocchi.
E per non farsi mancare nulla è spettacolare il letto che il fiume Tevere disegna nel cuore dell’Urbe, sinuoso e avvincente che sembrano le curve di una città che è impossibile non ammirare.
Immagino che i turisti che riempiono il mio volo dalla Sicilia per rientrare nei loro paesi si siano veramente gustati questo tour dall’alto, senza nemmeno pagare gli euro necessari per i voli turistici che partono dall’Aeroporto dell’Urbe sulla Salaria.
Ma ciò che spero maggiormente, in realtà, è che gli stessi turisti, godendo dello spettacolo che Roma offre dall’alto del cielo, non facciano troppo caso al pessimo show che invece la Capitale offre loro non appena mettono piedi fuori dalla Stazione Termini, immergendosi nell’inefficienza dei servizi pubblici (specialmente d’estate e di domenica) e nella carenza cronica di informazioni.
E così Roma risulta meravigliosa per chi l’osserva con l’occhio estasiato dalle opere d’arte e dalla sua architettura, nello stesso tempo diventa un incubo per chi deve viverci e deve fare i conti, ogni giorno, con un’Amministrazione che bada più alla sopravvivenza politica piuttosto che investire per far sì che la più bella città del mondo ricominci anche ad essere un po’ più vivibile per coloro che, con le loro tasse, la tengono economicamente a galla, a dispetto di coloro che non si rendono conto di star amministrando un vero patrimonio dell’umanità.
Forse il prossimo sindaco della futura città metropolitana non dovrebbe essere eletto dai cittadini, ma nominato dalle Nazioni Unite e dall’UNESCO. Almeno si renderebbe conto che salvaguardare la storia di Roma, rappresentata dai vari monumenti sparsi su una superficie enorme, significa anche proteggere quei cittadini che accanto a quei monumenti vivono e lavorano.