Pfiù!!!! L’abbiamo scampata!

 In SPORT

Avranno tirato un bel sospiro di sollievo ieri sera a Via Valadier!

Quando le furie rosse hanno terminato di infierire sui nostri eroi in mutande (copyright Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano di ieri), perché l’arbitro aveva dato il triplice fischio finale mica perché si fossero stufati, nella redazione di uno degli ultimi veri giornali liberi che sono rimasti nel mondo (ovviamente in Italia la stampa è ormai tutta asservita e controllata dalle banche, dalle lobby e da tutti gli attori del grande complotto mondiale internazionale ai danni della Penisola e dei suoi innocenti fino a prova contraria abitanti), si saranno stappate bottiglie di champagne (lo spumante è per noi proletari e patriottici!) non tanto perché gli Azzurri avessero perso l’Europeo quanto piuttosto perché così finalmente il calcio italiano non potrà rimuovere lo scandalo delle scommesse e finiranno in galera sicuramente i colpevoli di questo scempio. D’altronde è arcinoto che in Italia i colpevoli di qualunque reato finiscono in galera, mentre nel mondo del calcio no, tutto viene lavato nel lavacro della vittoria, come fu nel 2006. Poi pazienza se quell’estate Buffon, Cannavaro, Del Piero & co. passarono dal tetto del mondo ai campi di periferia della Serie B, evidentemente quello fu un caso isolato nel meretricio di un mondo che – a differenza del resto del Paese, sempre ligio ai propri doveri – non riesce a purificarsi al sacro tempio del giornalismo anglosassone quotidiano.

A qualche chilomentro di distanza, a via Barberini, un’altra redazione non ha dubbi sulle cause della sconfitta contro la Spagna: è naturalmente Mario Monti, l’uomo che porta sfiga e lo sbatte in prima pagina. Immagino che nella redazione milanese nessuno abbia obiettato perché era palese che un uomo che non canta l’inno porta sfiga (vedasi pagine interne del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro) e soprattutto avrebbe potuto negoziare un tantino, se veramente fosse un tecnico e professore come millanta, con il Presidente del Gobierno Rajoy e il Principe de las Asturias Felipe, almeno un’onerovole sconfitta ai calci di rigore. Invece Monti ha remato contro la propria nazionale: d’altronde si era già espresso in modo molto duro contro quel mondo di personcine perbene, e quindi sicuramente in cuor suo non si è dispiaciuto.

Certo nel 1994 Libero nemmeno esisteva. Altrimenti non dubito che sarebbe uscito con un’edizione straordinaria (perché oggi è lunedì e Libero di solito non esce di lunedì, salvo appunto edizioni straordinarie) il 18 luglio di quell’anno, all’indomani della finale del mondiale americano fra Italia e Brasile. All’epoca a Palazzo Chigi vi era un loro amico, Silvio Berlusconi, e l’ossatura di quella  nazionale era proprio della squadra di proprietà dell’allora primo ministro. E dei tre errori dal dischetto, oltre a quello famoso di Roberto Baggio che consegnò materialmente la Coppa ai brasiliani, due furono di Franco Baresi e di Daniele Massaro, due dipendenti sempre dello stesso citato uomo (si fa per dire) politico. In tribuna allora vi era il Presidente della Camera dei Deputati: per chi fosse affetto da amnesia è opportuno ricordare che la terza carica dello Stato era ricoperta da Irene Pivetti, della Lega dura e pura, eletta dalla maggioranza di centrodestra vincitrice delle politiche di marzo, contro la famosa e gioiosa (e perdente) macchina da guerra  dei progressisti (vero inizio del tafazzismo di sinistra), secondo la logica del chi vince prende tutto, sullo stile delle democrazie anglosassoni, come predicato dai Radicali e da Marco Pannella in primis, non fosse altro perché all’epoca erano alleati proprio con la destra, prima di passare a sinistra e adesso forse di nuovo a destra e domani chissà a  chi offrirà di più!

Comunque dopo queste tre settimane di svago, con il gioco del pallone che rimane sempre bellissimo anche con Travaglio che gufa e Belpietro che spara cazzate, finalmente la Padania, organo ufficiale di un partito fino a otto mesi fa al Governo, ci riporta alla realtà con questa stupenda prima pagina.

Scopriamo (di nuovo) che il modello di riferimento della Lega è la CSU bavarese, quindi tutto sto casino per venti anni con l’obiettivo di diventare i terroni (con rispetto dei bavaresi e di noi terroni autentici!) della Grande Germania!

E poi quel titolone di prima pagina è bellissimo “Via da Roma!” …

Scusate cari leghisti: Ma chi ve vo’? Ma vedete d’annavvene a ….

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM