Che Dio ve la mandi buona

 In POLITICA

Pierluigi Bersani, con l’appoggio di Massimo D’Alema, per il secondo giorno consecutivo si schiera contro le elezioni ad ottobre confermando fiducia e lealtà al professor Monti e al suo Governo di Unità Nazionale.

Spero ardentemente che questa lealtà, ovviamente influenzata dal tentativo di non spaccare ulteriormente un partito già notevolmente diviso, venga ripagata dagli elettori e il Partito Democratico possa non perdere (diverso dal vincere) le prossime elezioni politiche.
Certo è che in un momento nel quale il partito berlusconiano è raggiunto, se non quasi superato, dal movimento Cinque Stelle, forse sarebbe stato opportuno andare a votare, non fosse altro che il Parlamento attuale non rispecchia minimamente l’elettorato italiano: se il movimento di Grillo è quasi al 20% e il partito di Vendola è a circa il 7-8% abbiamo più di un elettore su quattro che non è rappresentato in Parlamento.

Per non parlare ovviamente del fatto che con un avversario principale, il PDL, ai minimi termini forse il Partito Democratico potrebbe – una volta tanto – approfittare delle divisioni tra le truppe berlusconiane ormai disintegrate – ed assumersi l’onere del Governo del Paese e dare finalmente una risposta veramente riformista e di sinistra a questo nostro sgangherato Paese.

Che il buon Dio ve la mandi buona, caro Pierluigi, e non vi costringa – nel 2013 – a fare ancora un Governo con quei mentecatti che hanno portato l’Italia al punto in cui si trova, mentre il vostro consenso – che nel 2008 con Veltroni era di un terzo – continua a scendere portandolo ad un insignificante 25%, in pratica poco più del PDS di lontana ormai memoria.

 

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