Un sisma sul lavoro

 In POLITICA

Nell’area di San Francisco, nel 1989, vi fu un fortissimo terremoto che oltre a provocare inevitabilmente morti e feriti, causò la distruzione di molte opere. Quello che mi ha sempre colpito delle immagini dalla città californiana sono le grandi strade che sono collassate o il Bay Bridge che si ruppe come se fosse costituito da grissini.

Quel terremoto lì fu di magnitudo da 6.9 a 7.1 e raggiunse il IX grado della scala Mercalli. La scossa di ieri, a causa della quale sono scomparse 17 persone, è stata di magnitudo 5.8 e guardando le immagini riprese dalle televisioni (in particolare SKY TG 24 che ha prodotto un eccellente lavoro sul campo grazie agli elicotteri) non ho visto strade divelte e ponti distrutti. Ciò che colpisce dalle immagini televisive sono i capannoni industriali con i tetti crollati.

Sarebbe fin troppo facile leggere una metafora del tessuto produttivo italiano nel crollo di questi fabbricati, ma certamente fa moltissima rabbia sentire leggere oggi le parole dei rappresentanti di Confindustria che  parlano di polemica artificiosa. Come sia possibile che crollino i luoghi di lavoro e restino in piedi i palazzi rimane uno dei tanti misteri italiani. Adesso troveranno il capro espiatorio nelle mappe sismiche dell’INGV, come se fosse poco noto che l’Italia tutta è un paese ad alto rischio sismico. Prepariamoci allo scaricabarile, noto sport nazionale, da parte di chi porta la responsabilità dei controlli e delle concessioni edilizie per edifici che si sono sbriciolati come le fette biscottate.

 

p.s. l’unica nota positiva ascoltando i telegiornali e gli speciali in onda già dal pomeriggio (a proposito dov’era la RAI, il servizio pubblico, ieri pomeriggio? Possibile che Enrico Mentana sia partito lui stesso alla volta di Mirandola per condurre uno speciale TG la7  dalle 16 mentre la programmazione di RAI UNO sia rimasta praticamente inalterata, con l’eccezione di Vespa al posto della partita non disputata? Forse dovremmo girare il canone a Telecom Italia Media che si sta sobbarcando di fare quel servizio pubblico che l’emittente di stato ha rinunciato ormai a fare da tempo) è che rispetto al terremoto in Abruzzo era cambiato il Capo della Protezione Civile. Che differenza di stile fra Gabrielli e Bertolaso, l’uomo che aveva (ed ha) il delirio di onnipotenza, pensando che soltanto lui sappia gestire la Protezione Civile, che prese in giro gli americani ad Haiti, mentre poi si rilassava con qualche massaggino al Salaria Sport Village mentre i suoi amici ridevano e si spartivano le varie torte ….

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