Duri di comprendonio
Ma è così difficile per un uomo di cultura come il Cardinale Bagnasco, capo dei Vescovi italiani, capire che tutte le leggi che uno stato laico possa varare non dovrebbero per niente turbare chi ha vera Fede (“il cosiddetto divorzio breve contraddice gravemente qualunque possibilità di recupero e rende più fragili i legami sociali”)?
Non è che se lo Stato ti concede di divorziare istantaneamente (come accade in Svezia se non ricordo male) tutti i cattolici decidono di provare l’ebbrezza di rompere il matrimonio e quindi il sacramento contratto davanti a Dio!
Non è che se uno stato è laico e riconosce le unioni di fatto o il matrimonio fra persone dello stesso sesso tutti i fedeli di Santa Romana Chiesa decidono di non sposarsi più in Chiesa o diventano tutti omosessuali solo per far dispetto a Sua Santità e ai porporati!
Quando la smetterà la gerarchia cattolica di considerare noi umili lavoratori della Vigna del Signore (secondo la bellissima definizione che diede di sé Benedetto XVI il giorno della sua elezione al Soglio Pontificio) degli imbecilli?
D’altronde il messaggio pastorale del capo dei Vescovi non è mica diretto a protestanti, buddisti, musulmani, induisti, atei, agnostici, ebrei e via dicendo. È sì un messaggio universale ma principalmente verrà ascoltato dalla stessa comunità di credenti di Bagnasco: la smetteranno allora i Vescovi di ritenere di essere gli unici ad avere la Fede e a considerare tutte le altre pecorelle come degli stupidi che senza la loro parola si perderebbero nelle grinfie di quei cattivoni dello stato laico?
p.s. vorrei ricordare che uno dei Vescovi italiani più importanti, monsignor Rino Fisichella, giustificò la Comunione a Silvio Berlusconi durante i funerali di Raimondo Vianello dicendo che la separazione dalla seconda moglie, Veronica Lario, aveva ripristinato la situazione ex ante di unione coniugale (religiosa) con la Dell’Oglio, la prima moglie e madre di Marina e Piersilvio. Insomma dopo mille leggi civili ad personam era arrivata anche l’Eucarestia ad personam. Come cattolico quella frase di Fisichella mi diede molto fastidio: ci sono migliaia di uomini e di donne, fratelli nella Fede, che vivono con dolore il non potersi accostare all’Eucarestia per il fatto di essere divorziati e di non aver i soldi giusti per farsi annullare il matrimonio dalla Sacra Rota e quindi ripristinare la situazione ex ante. Non sopporto questo predicare della Chiesa, la mia Chiesa, per tutti tranne per i più potenti. E non mi sorprende che le chiese siano sempre più vuote e molti di noi cattolici vivano la propria Fede in maniera più individuale che collettiva, stanchi di sentirsi dire come dovrebbero fare le cose, di ascoltare prediche da chi non ha nessuna fiducia nel Prossimo.