L’oro nero e il biglietto verde
In attesa che in Grecia completino il suicidio del millennio, decretando la loro fine dell’esperienza nella moneta unica, e in attesa dell’ascesa del Messia di Casaleggio & Associati a nuovo capo globale del nostro Paese, forse sarebbe meglio ritornare a mettere sotto il materasso un bel po’ di biglietti verdi, almeno fino a quando il dollaro è nominalmente più debole dell’euro.
Perché quelli come Grillo (o come la Mussolini, i leghisti e altri pseudo economisti), che teorizzano il ritorno alla Lira per uscire dalla crisi economica (io direi che più preoccupante è però la crisi sociale del nostro Paese!), dimenticano – colpevolmente – di informare i loro possibili elettori che in caso di ritorno alla nostra moneta nazionale, svalutata anche del 50% rispetto all’euro (Grillo dixit), il pieno di benzina costerà veramente quanto l’oro!
Non penseranno infatti che i sauditi accetteranno di venderci il petrolio ricevendo le lire, no? Pagheremo in dollari, come si è sempre fatto e come si continuerà a fare, alla faccia del declino del biglietto con il faccione di Washington e della superpotenza americana.
Questo per parlare di cose un po’ più concrete rispetto al debito pubblico (che per inciso rimarrà in euro, ovviamente, e quindi saremmo ancora più indebitati) che forse pensiamo sia sempre un qualcosa che non ci appartiene.
Invece la benzina, che sperimentiamo quotidianamente per andare a lavoro, accompagnare i bambini a scuola, portare i nostri vecchi all’ospedale, è un bene forse anche più tangibile della pasta che mettiamo sul piatto a pranzo!
Pensiamoci bene, prima di ascoltare questi Messia, a tutte le conseguenze e non soltanto alle suggestioni romantiche di un ritorno all’atmosfera bucolica.
Siamo pronti a rinunciare all’auto, alla moto, ai viaggi, al riscaldamento (anche il gas ho il sospetto non verrà pagato in lire, dato che in Russia e in Ucraina accettano molto volentieri i dollari, sin dalla Rivoluzione d’Ottobre, in barba al capitalismo!), in nome di una ritrovata sovranità monetaria nazionale, anziché lavorare affinché si costruisca una nuova sovranità sovranazionale, europea e federalista?
