La società dell’uguaglianza (si fa per dire)
Per chi avesse voglia invito a leggere, sul Corriere della Sera di oggi, il reportage di Giovanni B. Conte e Ludovico Tallarita, due studenti della London School of Economics, in viaggio studio a Pyongyang su invito del Ministero nordcoreano delle Relazioni Culturali con i Paesi stranieri.
“Percorrendo le strade della capitale si ha l’impressione di essere stati catapultati da una macchina del tempo indietro di mezzo secolo …. Abituati all’inquinamento visivo londinese, ci disorienta l’assenza di insegne luminose e messaggi promozionali. Al loro posto slogan patriottici e tanta propaganda … Anche comprare una bottiglietta d’acqua può rivelarsi un problema: in quanto stranieri ci è vietato entrare nei negozi comuni e maneggiare la valuta locale … i taxi sono vietati agli stranieri e sono troppi gli uomini in divisa che cominciano a fissarci …. viaggiamo su una carreggiata a dodici corsie nonostante l’assenza quasi totale di altri veicoli … si susseguono check point militari: senza un permesso del regime è impossibile viaggiare da una paese all’altro. All’improvviso scorgiamo un muro di persone in mezzo alla strada. Sono oltre 3000 lavoratori incaricati di spolverare il manto stradale per il nostro passaggio, muniti di piccole spazzole fatte di foglie intrecciate … attraversiamo campi brulli e numerose baraccopoli erette nel fango. Qualche ora dopo, immersi in una Jacuzzi mosaicata e contornati dal lusso, ci viene difficile immaginare come la dottrina socialista possa essere conciliata con una tale disparità di tenori di vita … durante la cena d’addio ci imbattiamo in una decina di operai bergamaschi … di una ditta italiana che fornisce giostre .. cui è appaltata la costruzione di un parco divertimenti. Un progetto imponente nel cuore della capitale che costerà 20 milioni di dollari. Per chi venga costruito rimane uno dei numerosi quesiti a cui è difficile trovare una risposta in questo misterioso Paese …. voliamo, liberi finalmente di poter esprimere i nostri pensieri”
Mi auguro che il racconto sia stato letto anche da Marco Rizzo e dai suoi compagni: ricordo benissimo i loro messaggi su Facebook quando morì il dittatore nordcoreano. Potrà anche farci schifo la generazione del Capitalismo e le sue storture sono qualcosa di osceno. Ma chi in Italia predica l’autarchia o l’eguaglianza forzata mente sapendo di mentire. Perché nella storia la società socialista che è stata realizzata, in Unione Sovietica prima e poi negli altri paesi dove ancora oggi vige una dittatura comunista, è semplicemente fallita. Sulla carta sembrava il miglior mondo possibile, ma poi quel mondo lo devono sempre realizzare gli esseri umani.