Anche a Redmond

 In MEDIA

Dopo trenta anni finalmente anche a Redmond, stato di Washington, hanno capito che è importante anche l’estetica dei prodotti, non soltanto la funzionalità.

Sto sbirciando su una macchina Virtual Box, software di virtualizzazione Open Source di Oracle, l’ultima versione del sistema operativo Windows, l’ottava, che già avevo preso di mira per il numero enorme di versioni con la quale uscirà (probabilmente).

Confesso che mi è piaciuta la trovata di un desktop orientato alle App e in modalità full screen (l’ho anche provato sul Mac attraverso una Macchina Virtuale Parallels) è veramente notevole il salto in avanti che Microsoft ha compiuto rispetto ai predecessori.

Certo molta farraginosità è rimasta (ho inserito almeno tre o quattro volte le credenziali hotmail …. ma non bastava la prima?) però almeno anche al confine con il Canada hanno capito finalmente  che fare cose anche belle può attirare clienti.
Evidentemente  i successori si Bill Gates si sono persuasi che non tutti i consumatori sono degli smanettoni che amano alla follia inventarsi informatici per riuscire a venire a capo di macchine e di configurazioni.

E se ancora i passi da compiere verso la completa facilità  di uso sono tanti (la macchina non si è accorta della configurazione del proxy server in almeno due applicazioni) devo confessare che questo Windows 8 non è malaccio, e quindi almeno sulla macchina in ufficio sarà meno frustrante lavorare.

 

p.s. È divertente vedere come i programmi non vengano più chiamati così neanche da Windows: Microsoft si è convertita ad App. C’è un’App per tutto, si diceva a Cupertino non appena l’App Store fu lanciato. Adesso abbiamo lo store di Windows, il Google Play (già Android Market), i vari App store di operatori, produttori, assemblatori … 

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