In un paese normale

 In LIFE

Se accadesse in un paese normale che il Ministro dell’Interno, massimo rappresentante dell’ordine pubblico, dichiarasse nella solenne sede del Parlamento, quindi dinanzi ai rappresentanti del popolo sovrano, che:

“Per quanto riguarda la città di Roma, colpita pesantemente, nella riunione del 2 febbraio, il dipartimento della protezione civile ha raccomandato agli enti territoriali la puntuale applicazione dei piani per le precipitazioni nevose”

il Primo Cittadino di Roma dovrebbe sentire il dovere morale di rassegnare le dimissioni, non perché ci sia stata la neve ma perché la puntuale applicazione dei piani per le precipitazioni nevose evidentemente non c’è stata.

E poco importa se si sia personalmente rimboccato le maniche e si sia messo a spalare la neve: ha fallito la macchina della prevenzione e quindi chi ne porta la suprema responsabilità – a livello locale – deve trarre le debite conseguenze.

Questo in un paese normale …

Poiché il nostro non lo è incrociamo le dita delle mani e dei piedi, sperando che le previsioni meteo siano totalmente sbagliate e che non nevichi nuovamente domani sera sulla Capitale.

Altrimenti ci sorbiremo altri due giorni di Alemanno a reti unificate …

 

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