Se lo spread resta alto

 In LIFE

Non sono così fesso da voler trovare nessi tra la politica economico-finanziaria dei governi, l’attuale crisi del debito, la nave Concordia e il maltempo che sta imperversando sull’Europa, però una piccola considerazione la vorrei fare lo stesso, soprattutto alla luce del casino che sta succedendo a Roma negli ultimi tempi.

Vediamo di riepilogare un po’ come stanno le cose: quattro anni fa, nel 2008, dopo la folgorante vittoria di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche, dopo l’ennesimo suicidio elettorale del centrosinistra e la fine prematura del governo Prodi II, Gianni Alemanno vinse le elezioni comunali e divenne sindaco della nostra Capitale. A contribuire alla vittoria dell’ex ministro dell’Agricoltura del Governo Berlusconi II fu certamente anche la scelta del centrosinistra di ricandidare Francesco Rutelli al Campidoglio, un sindaco che specialmente durante il suo secondo mandato non fu particolarmente amato.

Pur non essendo all’epoca elettore romano guardavo con curiosità la presa di Roma da parte della destra, sperando che veramente si avesse a che fare con una destra repubblicana ed europea. E pensavo che l’alternanza di governo, dopo quindici anni ininterrotti di centrosinistra, facesse anche bene al Partito Democratico appena costituito. Gianni Alemanno e la sua maggioranza vinsero al grido di maggiore sicurezza in una città che cominciava a vedere i primi omicidi legati alla criminalità organizzata e venivano addebitate al sindaco Veltroni responsabilità che probabilmente non aveva come persona ma che certamente doveva assumersi come Primo Cittadino.

Dopo quattro anni assistiamo – inermi – a una serie sconvolgente di omicidi, rapine a mano armata, gambizzazioni, in centro ed in periferia, da parte di cittadini italiani e di stranieri, nei quartieri ricchi e nei quartieri poveri. Recentemente è stata pubblicata la classifica delle città dove il racket ha la meglio e Roma per la prima volta è in testa alla classifica dopo Palermo e posso testimoniare anche io personalmente di ciò che è accaduto due settimane fa quando hanno fatto esplodere un esercizio commerciale sulla via dove abito io in piena notte.

In più nell’ottobre scorso si è avuto un morto a seguito di due ore di nubifragio e adesso siamo nell’emergenza neve. Ora il Sindaco Alemanno ovviamente non porta la responsabilità della morte di quell’uomo all’Infernetto né del fatto che nevichi (sebbene sia assolutamente normale che piova ad ottobre e nevichi in febbraio!). Porta con sé però la responsabilità di dover garantire la buona amministrazione della città che milioni di persone gli hanno affidato. E chiunque abbia avuto la responsabilità di qualcosa o di qualcuno sa benissimo che non si esercita correttamente la leadership se i comportamenti e gli atti che si pongono in essere danno adito a confusioni o peggio ancora fraintendimenti.

Quello che è capitato ieri con l’ordinanza sindacale di sospensione delle attività didattiche in via preventiva, anziché la chiusura di scuole e uffici pubblici come dovrebbe avvenire normalmente (e come avviene in tutto il mondo civile!) qualora ci siano delle particolari condizioni meteorologiche che possano nuocere alla sicurezza dei cittadini, è la dimostrazione – se mai ce ne fosse ancora bisogno – che l’attuale amministrazione capitolina non è in grado di gestire una città complessa come Roma, garantendo la maggior sicurezza possibile per tutti noi abitanti, residenti e non, turisti e viandanti.

Ora piaccia o non piaccia, e con buona pace dei milanesi, Roma è la Capitale d’Italia e sede principale del Cristianesimo per la presenza del Papa (anche per i protestanti il Vescovo di Roma ha un primato spirituale). Ciò significa che la stragrande maggioranza di stampa internazionale e network televisivi ha i propri uffici di corrispondenza da qui e si fa un’idea di come vanno le cose in Italia guardando come si vive in una città come la nostra, a prescindere dalla piccole e stupende realtà provinciali, la bellissima e godereccia Bologna, l’acculturata Firenze, la seria Torino, la Milano da Bere, la meravigliosa Venezia.

Ecco che la responsabilità del Primo Cittadino della Capitale è di gran lunga più grande di quella dei sindaci delle altre città (e secondo me dovrebbe avere una sorta di status particolare, come le grandi capitali).

Ora in un paese dove l’evasione fiscale è ai livelli che sappiamo, tutte le categorie professionali vogliono che si liberalizzi cominciando dagli altri (NIMBY applicato alla professioni!), capitani che abbandonano le loro navi, sindaci che non si capisce cosa vogliano fare e confondono le scuole con i baby parking, maggioranze di governo che non sono tali e stanno insieme solo perché non possono farne a meno, una classe dirigente ormai screditatissima, la domanda è: se fossimo degli investitori internazionali ma glieli presteremmo i soldi a qualcuno che non è assolutamente affidabile e non mi riesce a darmi delle rassicurazioni in merito al credito che gli sto facendo?

 

 

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