Ma davvero?
Bruno Vespa chiede a Monti: “ma veramente non si sarebbe riusciti a pagare gli stipendi? Ma veramente eravamo così vicini alla Grecia? Perché da qui non ce ne siamo accorti …“.
Ecco sta in questo involontario coming out del Primo Cerimoniere della Seconda Repubblica, gran lacchè di Silvio Berlusconi, il senso del disturbo bipolare di cui ha sofferto – e per certi versi continua a soffrire – buona parte del popolo italiano.
Il continuare a non voler vedere e a non voler accettare che per quasi venti anni abbiamo vissuto come su una immensa, lunghissima e accecante crociera, con il comandante al pianoforte, i suoi ciambellani di corte a raccontarci le favole e i tromboni tutti impegnati a urlare contro gufi e iettatori che – rimasti sulle coste patrie – si erano resi conto che qualcosina che non andava proprio c’era.
E se ascoltare l’ex presidente dell’Antitrust Catricalà affermare – a Ballarò – che il rischio insolvenza fosse concreto non fa tanta impressione, per via del fatto che mille volte in quella trasmissione è stato posto l’accento sulla drammaticità della situazione economico-finanziaria, fa un certo effetto vedere nel salotto di Rai Uno, la cosiddetta Terza Camera della Repubblica, svanire in un sol colpo tutti l’effetto allucinogeno di venti anni di mala informazione.
Si potrà condividere o meno la manovra del Governo Monti, si potrà definire Monti un complottista amico o ostaggio dei banchieri, si potrà ironizzare sui professori che si commuovono o che hanno partorito il topolino, sta di fatto che in prime time, sulla rete principale del nostro Paese (con buona pace di Beppe Grillo che è convinto che il suo blog faccia più ascolti di Vespa, non rendendosi conto che è uno degli strumenti da cui si informano sempre gli stessi cinque milioni di individui descritti da Beppe Severgnini nel suo ultimo libro) il presidente del Consiglio dei Ministri del Governo italiano ha per la prima volta ammesso che non solo c’era la crisi ma che abbiamo rischiato di brutto che a dicembre non ci sarebbero state non le tredicesima ma proprio la mensilità corrente e le pensioni!
Immagino lo shock degli spettatori che hanno guardato in questi anni solo il TG Uno e il dopo festival di Bruno Vespa! Dopo essersi sentiti defraudati – a metà novembre – dell’incarnazione vivente delle loro illusioni, il mago Silvio, si sono sentiti sbattere in faccia da questo garbato e distinto signore di quasi settanta anni, che parla pacatamente senza bisogno di ammiccamenti o di autoincensamenti, la verità di una situazione economica terrificante.
Ora naturalmente non pretendiamo che abbia questo shock debba improvvisamente aprire gli occhi quando è molto più semplice continuare a dormire e risvegliarsi magari con calma: però ecco, una volta risvegliati, non è così complicato capire di chi siano le responsabilità maggiori e arrivare alla conclusione che almeno negli ultimi tre anni, la premiata ditta BTB, Berlusconi&Tremonti&Bossi, abbia sparato – sulla crisi (e non solo) – delle enormi corbellerie, giusto per non essere volgari!