Lu rispettu
La mia nonna, come tutte le vecchiette nate durante gli anni venti, era una fonte inesauribile di saggezza popolare e di detti e proverbi che tramandano le tradizioni di un popolo e di una cultura.
In dialetto catanese si dice “Lu rispettu jè misuratu cu ni porta n’avi purtatu“: il rispetto non è scontato te lo devi conquistare giorno per giorno, e soltanto se lo porti, se rispetti l’altro, allora riceverai il medesimo omaggio.
Questo vale per chiunque e vale primus inter pares per chi ci rappresenta all’estero. Dopo anni di politica estera “innovativa“, fatta di corna, cucù, abbronzature, baciamano, volgarità e gaffe di qualunque tipo, non è che poi ti puoi lamentare se il presidente francese Sarkozy e la cancelliera tedesca Merkel offrono alla stampa i loro sorrisini come risposta all’affidabilità del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano.
Se si leggono poi l’editoriale di Alessandro Sallutsti e il trafiletto di Libero on line si intuisce, attraverso i suoi giornali di famiglia (personale e politica), come Berlusconi non l’abbia affatto presa bene, ovviamente, ma ancora una volta non si pone il minimo dubbio su se stesso, sul fatto che qualche responsabilità forse ce l’ha anche lui.
Adesso Sallusti e Belpietro possono benissimo trovare terreno fertile in quelle fasce della popolazione così attente al nazionalismo e alla reazione all’offesa degli italiani, trovando anche la sponda di politici, osservatori e giornalisti che in un sussulto d’orgoglio mal digeriscono la facile ironia franco-tedesca. Ma dove erano i direttori dei giornali berlusconiani quando il nostro Primo Ministro, all’epoca Ministro degli Esteri ad interim, faceva le corna nella foto istituzionale all’omologo spagnolo? E quando fece il cucù alla Merkel non fu forse derubricato a innocente scherzetto per allentare la tensione, anni prima che la stessa Merkel venisse presa in giro, in una conversazione telefonica con Tarantini, per le generosità dei suoi fianchi? E si sono indignati i direttori, veri portavoce del Silvio pensiero, quando definì il presidente Obama abbronzato o quando platealmente divorò con gli occhi Michelle Obama? E non hanno difeso ad oltranza il premier che baciava la mano al rais libico Gheddafi?
Ora dopo quasi un ventennio di gaffe seminate a destra e a manca, di battutine sulle mogli degli altri (Carla Bruni Sarkozy) e sulla propria (come non ricordare la battuta verso l’allora premier danese Rasmussen, ora alla Nato, investito ufficialmente dell’onore di poter fare la corte a Veronica Lario), dopo aver avuto una politica estera per niente europea e soltanto arcorese, beh adesso che si aspettino anche il rispetto dopo un vertice nel quale l’Italia continua a portare fumo mi sembra un po’ troppo!
È comodo fare gli italiani e difendere l’onore del nostro paese quando il direttorio franco-tedesco ci stressa sulle misure economiche da prendere, ma come la mettiamo con quello scomodissimo alleato leghista, che detiene la golden share del governo e che continua a predicare la secessione e un uso non proprio istituzionale del nostro Tricolore?
Se vuoi il rispetto caro Cavaliere, prima portane e fanne portare dai tuoi alleati e dai tuoi amici. Altrimenti dopo, non è che ti puoi lamentare più di tanto se gli altri ti prendono in giro davanti al mondo intero!