La marmellata di Tremonti
Se non stessimo vivendo un’estate troppo calda da un punto di vista economico-finanziario, nonostante quella climatica ci stia deliziando con delle temperature molto gradevoli – almeno qui a Roma, ci sarebbe di che sbellicarsi dalle risate nel leggere ed ascoltare il Ministro Tremonti che si giustifica su TV e giornali come un bimbo che viene beccato dalla mamma con le mani nella marmellata! Il titolare dell’Economia ci informa quindi che accettò una porzione della casa di Milanese perché si sentiva spiato anche in caserma.
Ora siccome siamo un Paese con una credibilità internazionale del Governo nulla forse nemmeno ci facciamo caso, ma si rende conto di quello che ha dichiarato il Ministro? Sta dicendo – e lo mise pure a verbale – che la Guardia di Finanza, che da lui dipende, lo stesse spiando (o almeno una “fazione” di questo corpo, fedele, a suo dire, al Primo Ministro Berlusconi). Si rende conto Tremonti della gravità di tali accuse?
Ora mentre egli va in TV a parlare di commissariare quelle aziende che si siano macchiate di illeciti comportamenti forse sarebbe il caso di chiedere all’Unione Europea di commissionare direttamente il Governo perché questi qui sono proprio degli irresponsabili!
E siccome l’estate è veramente calda non soltanto sulle piazze europee ma anche a Washington, è interessante notare come il giochino messo su dallo Speaker della Camera dei Rappresentanti e leader dei Repubblicani, di alzare sempre di più la tensione dello scontro con i Democratici e con quel “socialist” di Barack Obama, si stia adesso ritorcendo proprio contro di lui e contro i moderati repubblicani che si stanno rendendo conto di cosa stia significando aver affidato una Golden Share alla Camera al Tea Party.
In questo noi al di qua dell’Oceano Atlantico siamo proprio all’avanguardia rispetto al partito del tè: noi gli estremisti li abbiamo addirittura istituzionalizzati e adesso non hanno soltanto una share dorata ma proprio tutto il controllo, e questo solo per salvare il culetto flaccido (così definito dalla consigliera regionale Minetti) del nostro amato Impresario, come si continua a fare in questi minuti al Senato della Repubblica (Senato, ripeto, Senato, quelli che dovrebbero essere più saggi!).
Mi auguro che l’anno prossimo quando si voterà per il nuovo Presidente degli Stati Uniti, e per rinnovare la Camera e quel terzo del Senato, gli elettori americani si ricordino di questa estate e ci pensino due volte prima di riaffidare le loro “azioni” a questi grillini stelle e strisce.
Perché a furia di giocare con il fuoco anche i bambini lo sanno che prima o poi ci si brucia!