Nuovi modelli di Giornalismo

 In MEDIA

Per fortuna di Feltri, Sallusti e Belpietro non avremo la prova contraria e cioè cosa titolerebbe “il Fatto Quotidiano” se al posto di Marco Travaglio ci fosse stato uno dei tre pasdaran del giornalismo “cosiddetto” di destra (dico cosiddetto perché quello praticato dal giornale della famiglia Berlusconi e da Libero non è giornalismo ma infantilismo). Ma la curiosità mi spinge a chiedermi se i tre cavalieri della stampa berlusconiana si siano messi d’accordo per titolare all’unisono sulle mutande di Travaglio:

 

Immagino la telefonata fra i due direttori: “Ma hai visto quel cacasotto di Travaglio?”, chiede schignazzando il primo! “Ho visto, ho visto … e poi con i pantaloncini a casa mentre si lavora? Non si mette neanche la cravatta!”, risponde soddisfatto per lo scoop il secondo!

Penso che l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti sia quanto mai necessaria ormai: perché non ha più senso che in Italia esista un albo come questo, dove l’accesso ad un professione è regolato attraverso dei passi formali e sostanziali molto importanti come un biennio di praticantato, un esame di stato, un difficile precariato e poi esistano pezzi da novanta che pensano che sia “giornalismo” fare un titolo come quello su Marco Travaglio e le sue mutande.

Sono sempre stato contrario agli ordini professionali e credo che andrebbero mantenuti e riformati soltanto quelli che possano portare una certa garanzia a tutela dei cittadini (ad esempio quello dei medici) ma un Ordine professionale che contempli fra i suoi membri tre personaggi di siffatta fattura andrebbe immediatamente cancellato.

Neanche nei tabloid americani e inglesi, specializzati nelle porcherie più allucinanti ai danni dei VIP, si sarebbe speculato sulla paura di un terremoto.

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