Pillole di civiltà

 In POLITICA

Ho letto questo post, apparso su un blog che leggo spesso per seguire la vita londinese, e ovviamente anche io ho fatto subito il parallelo con Brunetta e quanto accaduto nei giorni scorsi con i precari.

A differenza dell’autore però non mi colpisce affatto il comportamento dei politici inglesi: David Cameron è una persona educatissima e lo si vede anche da una foto sfuocata!

Ciò che osservo è invece il comportamento – esemplare – del medico che di fronte ad un ospite autorevole, importante e potente (stiamo parlando del Primo Ministro del Regno Unito, non dell’amministratore di condominio!) non si lascia infinocchiare e lo invita a rispettare le norme di igiene e sicurezza.

Anche se il blogger italiano ventila l’ipotesi dietrologica della politica:

“Dietro la reazione del chirurgo ci potrebbe essere sicuramente una motivazione politica. Infatti con la nuova riforma i medici si troveranno a dover gestire autonomamente le finanze di un ospedale, assumendo quindi responsabilità manageriali, che sono avulse dal profilo di uno specialista o di un medico.”

Sarà come dice il nostro connazionale ma quanti sono in Italia i professionisti in posizioni apicali che terrebbero testa a Silvio Berlusconi in visita ad un ospedale pubblico?

Personalmente osservo – quasi quotidianamente – come il potere, a qualunque livello, abbia un effetto suadente per tantissime persone – uomini e donne indifferentemente – che sono affascinate più dalla posizione gerarchica di un individuo che dalle parole che questi proferisce.

Quindi quando leggo una notizia come questa non mi colpisce che un primo ministro rispetti un pubblico dipendente, è l’ABC della democrazia e solo un presuntuoso ed arrogante come Renato Brunetta continua a difendersi dall’indifendibile. Rimango colpito dalla serietà del professionista che non si fa scrupoli di fronte al potente e richiama tutti al rispetto dovuto ai protocolli sanitari, poiché la salute dei pazienti è quella sì su un gradino superiore alle varie photo oppotunities e ai potenti!

Poi ci sarà anche la reazione alle scelte politiche, per carità, ma certo come gesto è bello da vedere!

p.s. Mi riprometto durante l’estate di leggere un po’ su questa riforma sanitaria del NHS, il sistema sanitario nazionale del Regno Unito. Perché quelle parole riportate nel blog citato mi hanno incuriosito, in quanto qualcosa di simile avviene anche da noi, dove i medici hanno anche una responsabilità finanziaria e manageriale dei loro reparti e dei loro ospedali. E siccome secondo le classifiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il sistema medico italiano è al secondo posto per qualità dopo quello francese voglio capire un po’ meglio del progetto dei conservatori inglesi. Ci aggiorneremo

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