Ai posteri l’ardua risata
Non invidio proprio gli storici che dovranno scrivere i libri di testo, scolastici e universitari, nei prossimi 50-100 anni: come faranno a scrivere racconti e ricostruzioni serie su quello che è accaduto ieri sera alla Camera dei Deputati.
Questo è il discorso di Maurizio Paniz, ultimo degli avvocati-deputati pasdaran di Berlusconi, che spiega a noi contemporanei e ai posteri che in una notte di maggio del 2010 si è rischiata una crisi internazionale tra Italia e Egitto!
Il testo completo si trova qui.
Signor Presidente, colleghi, ogni cittadino italiano, anche chi ha l’onore di ricoprire funzioni pubbliche, ha diritto ad una sfera di riservatezza e di intimità che nessuno dovrebbe violare, se non in presenza di denunciate ed accreditate ipotesi di reato, certamente, non per la mera ricerca di presunte illiceità.
Ma ha letto l’On. Paniz le ipotesi di reato a carico di Berlusconi, Fede, Mora e Minetti? Ed ammesso che non ci siano reati conclamati questo tipo di condotta è da ricondursi a mera attività privata? Berlusconi non è un privato cittadino, è il Capo del Governo e deve dare l’esempio e avere una vita privata irreprensibile e in linea con quei principi che sbandiera ogni volta che c’è una campagna elettorale e chiede i voti. La coerenza, caro On. Paniz, è un cardine della democrazia rappresentativa.
…
La casa di Silvio Berlusconi, del Presidente del Consiglio, è stata monitorata fin dal gennaio del 2010, cinque mesi circa prima della famosa telefonata che ha innestato il reato di concussione. Le persone che sono entrate in casa sua sono state di fatto controllate, molte intercettate a lungo e in maniera sistematica, molte interrogate, senza che vi fosse una denuncia che legittimasse questo tipo di controllo.
Questa è una menzogna bella e buona. Né la casa né le utenze di Berlusconi sono state monitorate. E’ stato invece possibile ricostruire i movimenti di alcune ragazza e di taluni personaggi a seguito di quella famosa e irrituale telefonata
….
Nei suoi confronti, è stato emesso un invito a comparire di ben 389 pagine.
Altra menzogna on. Paniz: le 389 pagine sono della richiesta di autorizzazione alle perquisizioni domiciliari, non dell’invito a comparire.
… un’autorità giudiziaria funzionalmente incompetente, perché fin dal 28 maggio 2010 la competenza del Tribunale dei ministri appariva limpida.
L’istruttoria lo ha subito evidenziato con la deposizione di ben quattro funzionari della questura di Milano e con le altre varie deposizione sentite. La valutazione ed i processi si fanno sulle carte processuali, non sulle emozioni dei racconti giornalistici, spesso compiacenti, interessati o politicizzati.
E che la competenza appartenga al Tribunale dei ministri lo ha detto un finianodoc, un professore, l’onorevole Consolo, nell’intervista al Corriere della Sera del 27 gennaio contro l’affermazione di voto del suo partito. È stato chiaro.
E che lo scrivano anche gli stessi pubblici ministeri è significativo, perché nell’invito a comparire, nel capo di imputazione, è scritto chiaro che l’onorevole Berlusconi ha abusato della sua qualità di Presidente del Consiglio dei ministri. Egli ha telefonato – sì, è vero – a un funzionario della questura. Lo ha fatto senza esercitare pressioni di sorta per chiedere un’informazione, nella convinzione, vera o sbagliata che fosse, che Karima El Mahroug fosse parente di un presidente di Stato. E lo sapete meglio di me, lo sapete meglio di me che la tutela dei rapporti internazionali passa anche attraverso telefonate come questa.
Qui siamo poi al paradosso: come ieri sera ha fatto notare Franceschini del PD, ma perché allora non ha chiamato l’ambasciatore egiziano in maniera tale che Ruby fosse affidata ad un funzionario dell’ambasciata e non alla Minetti che l’ha “girata” ad una prostituta? E’ mai possibile che il Parlamento della Repubblica Italiana, settimo paese industrializzato al mondo, uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea, membro delle Nazioni Unite, culla della civiltà occidentale e cristiana, abbia votato una bugia simile?
…
Voi dite che l’Italia viene danneggiata da questa iniziativa. Ditelo a quei magistrati e a coloro che hanno diffuso queste notizie! Voi invocate la presunzione di innocenza. Ditelo a coloro che hanno subito le conseguenze di vent’anni di persecuzione giudiziaria!
Non sono stati i magistrati a diffondere queste notizie! Il Ragionier Spinelli ha affermato che l’appartamento era nella disponibilità di un parlamentare. Se fosse avvenuta la perquisizione e non si fosse – Berlusconi – avvalso di tale facoltà le 389 pagine non sarebbero state trasmesse al Parlamento. Dal momento che sono trasmesse al Parlamento esse diventano pubbliche perché il Parlamento, in una democrazia rappresentativa, rappresenta il Popolo e quindi è il popolo che viene informato.
Voi dite che agevoliamo la strumentalizzazione delle regole processuali a fini difensivi, ma siamo noi quelli che hanno inasprito le pene contro la prostituzione minorile.
Siamo noi che siamo intervenuti per l’arresto dei latitanti.
Ma non siamo noi, non siamo noi quelli che sono andati a patti con la mafia.
E qui siamo al massimo della follia: un collaboratore del Primo Ministro è stato condannato in appello per mafia e lo stesso collaboratore, nonché senatore, definisce un eroe un mafioso che frequentava la villa di Arcore e addirittura vi lavorava. E se non sono patti con la mafia cosa sono, caro On. Paniz?
Voi lavorate per denigrare il Premier.
Lui e noi lavoriamo per l’Italia, solo per l’Italia! Questa è la differenza.
Questo è il passo che manderà per strada Cornacchione! Neanche lui avrebbe inventato una battuta più efficace del “lui lavora per noi”.
Mi domando: anche quando riceveva Karima-Ruby lo faceva per noi? Per evitare che l’Egitto ci dichiarasse guerra?