Perché un altro blog?
Ma “viaggiare” in Italia è diventato come ogni altra attività: un’emergenza! Sei in fila, si fa tardi, chiedi di passare avanti, ti chiama lo speaker per raggiungere il gate per “imbarco immediato” … “Ultima chiamata per i passeggeri Tizio, Caio e Sempronio diretti a Roma Fiumicino … uscita numero 6”
Ti catapultano addosso un’ansia terribile …
Con Alitalia tutto sommato si viaggia bene anche se non si capisce perché per i loro passeggeri non abbiano dei varchi di sicurezza dedicati: Catania è una delle sei basi della nuova compagnia aerea privatizzata ma quali siano i benefici per i viaggiatori, pendolari o meno, è ignoto. A cosa servano poi tutte quelle tasse e quelle sovrattasse non è dato sapere …
L’Italia vista dall’alto è stupenda: un insieme così vario di paesaggi che lascia senza fiato.
Ogni lunedì mattina è sempre la stessa storia: sveglia, colazione, corsa all’aeroporto, varchi di sicurezza, giornale e caffè, imbarco, volo, atterraggio, corsa per il treno per Roma città, autobus, ufficio … Quando arrivi la sera crolli sul piatto della cena!
Nel corso di questi tre mesi ho trascorso molto tempo da solo, in compagnia di giornali, libri, iPhone, netbook: lo sbocco di un blog mi è sembrato l’elemento più naturale per condividere riflessioni. Vuole essere un tentativo di dar corpo alla mia passione giornalistica, mai sopita in questi anni, che su Internet può trovare un luogo di sperimentazione.
Le ultime iniziative che limitano la libertà di stampa in Italia mi hanno spinto ad accelerare questa sperimentazione: nel nostro Paese si vive in una situazione di democrazia condizionata, con un Governo ed una maggioranza parlamentare che stanno minando alle fondamenta stesse della nostra Costituzione, cercando da un lato di tappare le orecchie e di chiudere gli occhi ai cittadini, dall’altro operando affinché le bocche di giornalisti, opinionisti ed intellettuali rimangano le più chiuse possibili.